Home » La fine della FA Cup?

La fine della FA Cup?

by Roberto Johnny Bresso
0 commento
FA Cup

Roma, 12 mag – Noi tifosi storici di calcio siamo tutti conservatori per quanto riguarda l’approccio al nostro sport preferito, anche se qualche modifica nel corso degli anni era inevitabilmente indispensabile ed ha oggettivamente migliorato lo spettacolo (penso al retropassaggio al portiere o all’abolizione del valore doppio dei goal in trasferta nei confronti diretti), il football resta uno sport che funziona benissimo così come è ed al quale servono solo pochi accorgimenti di tanto in tanto. Ecco perché la modifica imposta dalla Football Association inglese alla FA Cup (il più antico trofeo calcistico della storia) suona un po’ come l’ultimo chiodo nella bara di una passione come la conoscevamo fin da bambini. Prima di arrivare al punto odierno urge fare una sorta di excursus storico sull’importanza unica e dal fascino inarrivabile che riveste per i tifosi di tutto il mondo questa manifestazione, che dal 1871 occupa un posto così importante nel calendario inglese.

FA Cup, la storia

Da quando la Football Association venne fondata nel 1863 iniziarono i primi incontri tra le varie formazioni, ma essi avevano tutti un carattere amichevole, quindi si rese necessario istituire un trofeo che decidesse chi poteva fregiarsi annualmente del titolo di squadra più forte. Fu così che nel novembre 1871 prese il via la prima FA Cup della storia, che si concluse il 16 marzo 1872 all’Oval di Londra (storico impianto dedicato al cricket), quando, davanti a duemila spettatori, i londinesi Wanderers (squadra che non esiste più dal 1887) sconfissero per 1-0 i Royal Engineers di Chatham. Nel 1888 si ebbe la prima svolta nel tentativo di rendere più interessante la competizione, con qualificazioni su basi regionali aperte a molte più squadre. Nel 1923 la finale si svolse allo stadio di Wembley per la prima volta: ad affrontarsi davanti ad oltre duecentomila spettatori (tanto per rendersi conto del livello di popolarità che ormai la competizione aveva raggiunto) furono il Bolton Wanderers ed il West Ham United. Prima del fischio d’inizio però più della metà del pubblico esondò letteralmente in campo ed un solitario poliziotto in sella ad un cavallo bianco impiegò oltre tre quarti d’ora per riuscire a convincere la gente a ritornare sugli spalti. Il Bolton poi vinse 2-0 in quella che passò alla storia come “The White Horse Final”.

Gli anni prestigiosi

Da allora iniziò la fase d’oro della Coppa, che conquistò sempre più fascino (per decenni venne considerata più prestigiosa dello stesso campionato inglese) grazie soprattutto alla sua assoluta imprevedibilità. Infatti possono prendervi parte squadre della piramide calcistica inglese dal primo fino all’ultimo livello (il decimo) e le big entrano in campo al terzo turno, dopo che si sono svolti gli innumerevoli turni preliminari ed i primi due turni effettivi. Come nella vita a farne da padrona è la totale imprevedibilità: nessuna testa di serie, nessun fattore campo deciso a priori. Con il sorteggio integrale chiunque può prendere chiunque ed in caso di pareggio si va al replay a campi invertiti e via così, fino a quando una delle due squadre non vince una partita. Ciò ha permesso alle squadre più piccole di poter fare incassi da sogno ospitando grossi nomi, incassi con i quali magari mettevano a posto i conti di un’intera stagione. Ma la FA Cup non è mai stata solo una questione economica: era la gioia per un’intera cittadina, per un’intera comunità; l’opportunità di sentirsi coesa e di unirsi sotto il gonfalone della propria squadra di calcio.

Recente passato e presente

A partire dagli anni Novanta però il calendario calcistico internazionale si fa sempre più fitto, così che la FA decide che dopo il primo replay, in caso di ulteriore pareggio, si vada ai supplementari ed agli eventuali rigori per decidere chi debba passare il turno; inoltre dal 1993 entrambe le semifinali vengono disputate a Wembley. Nel 1999, per la prima e unica volta nella storia della manifestazione, la compagine vincitrice, il Manchester United, non difese il titolo per poter disputare il Mondiale per Club. Questa decisione, arrivata su spinta della FA, fece molto scandalo e da molti viene considerata come l’inizio della fine del prestigio assoluto della Coppa. Dal 2001 al 2006, a causa del completo rifacimento di Wembley, la finale trovò casa al Millennium Stadium di Cardiff, infatti, oltre alle squadre inglesi, anche le compagini gallesi che militano nella piramide calcistica inglese possono partecipare alla FA Cup. A partire dal 2016 vengono abolite le ripetizioni anche nei quarti di finale, per arrivare alla notizia dei nostri giorni: a partire dalla prossima stagione non vi saranno più replay già a partire dal primo turno, di modo da non intasare eccessivamente il già fitto calendario. Questa notizia però ha trovato una schiera di oppositori che sostengono che questa decisone costituisca la morte non solo della Coppa, ma anche del calcio dilettantistico inglese. Infatti la cancellazione della ripetizione del match significa per i piccoli club meno possibilità di disputare incontri in casa e, considerato il già precario periodo economico, il concreto rischio di fallimento.

Perché la FA Cup non è solo una competizione calcistica, la FA Cup rappresenta la storia di ogni città che ha visto disputarvi una partita con il sogno del “giant killing” (lo sconfiggere uno squadrone blasonato), che faceva impennare il numero di pinte servite nei pub! La FA Cup è stata anche lutti come quello di Hillsborough del 1989, con novantasette tifosi del Liverpool morti schiacciati tra la folla, ma se pure questa stagione ben 732 club vi hanno partecipato anche solamente per sognare un posto in finale… be’ qualcosa vorrà dire.

Concludendo, premettendo che quasi nulla a livello calcistico batte l’emozione di poter vivere una finale di FA Cup (vi ho avuto la fortuna nel 2009, quando il mio Everton venne sconfitto 2-1 dal Chelsea), vi consiglio la visione della miniserie Netflix, uscita nel 2020, The English Game, che mostra magnificamente, sotto forma di fiction, gli albori di questa magica competizione.

Roberto Johnny Bresso

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati