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La Turchia è Europa? No, e non lo sarà mai. Ecco perché

by La Redazione
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Turchia UeIstanbul, 17 ott – In questi giorni Angela Merkel è in visita ufficiale in Turchia, dove ha incontrato il premier Davutoglu ed il presidente Erdogan. All’ordine del giorno dell’agenda politica il tema dell’immigrazione. La cancelliera punta a convincere Ankara a collaborare nella gestione dell’ondata migratoria, essendo peraltro il paese un protagonista più o meno consapevole della stessa. Come contropartita, è pronta a dare il suo contributo per velocizzare il (lungo) processo di adesione della Turchia all’Unione Europea.

E qui ritorna sempre la domanda: la Turchia è Europa?

Partiamo dal presupposto che l’Europa non è un vero e proprio continente, dato che da un punto di vista strettamente geologico esso rappresenti una sorta di propaggine dell’Asia. L’Europa infatti ha ricevuto il ‘titolo’ di continente più per meriti storici e culturali che non per caratteri scientifici. Non a caso nel tempo le nostre terre, pur nella loro innegabile disomogeneità, hanno composto un certo quadro unitario, che non è tanto tenuto assieme da una religione (quella cristiana), ma dalla consapevolezza acquisita nei secoli di essere ‘altro’ rispetto a tutto il resto del mondo, persino rispetto alla vicinissima Turchia.

La Turchia appunto. Essa è uno stato erede della peggiore tradizione antieuropea della storia. Parliamo dello stesso paese che nasce dalle ceneri di quell’Impero ottomano che sfidò con arroganza, crudeltà e barbarie proprio l’Europa. Gli Ottomani furono quelli che diedero il colpo di grazia all’Impero greco bizantino, conquistando la vecchia Costantinopoli, uno dei simboli culturali e spirituali dell’Europa medievale. Ma fecero di più: ne umiliarono la storia, trasformando quella che era stata la ‘seconda Roma’ del nostro continente nella loro perla più preziosa; le diedero il nome di Istanbul e ne fecero una bandiera ideologica, simbolo delle loro vittorie sull’infedele cristiano.

Ma c’è dell’altro. I Turchi ottomani non si fermarono ai confini dell’Europa, vollero penetrarvi conquistando praticamente l’intera area dei Balcani e sottomettendo perciò paesi come la Grecia, vale a dire uno dei pezzi più pregiati della nostra tradizione storica e culturale. Nessuno riusciva a fermarli e persino il folle ‘Dracula’ (che non è una completa invenzione letteraria, ma esistette davvero), celebre per aver impalato innumerevoli ottomani, fu in grado di spaventarli più di tanto. Gli invasori arrivarono perciò a minacciare Roma, promettendo più volte di abbeverare i loro cavalli a San Pietro, e, sul finire del ‘600, posero l’assedio persino alla città di Vienna, difesa però strenuamente e con successo da un coraggioso re polacco, Giovanni III Sobieski, e da un frate cristiano di nome Marco D’Aviano.

Dopo la sconfitta subita a Vienna, l’Impero ottomano iniziò lentamente a disgregarsi, sin quando anche tutti i popoli balcanici, a partire dalla Grecia, iniziarono a scacciare l’occupante straniero. A quello perciò che era stato un vero e proprio Impero non restò che trasformarsi nell’attuale Turchia, paese relativamente piccolo rispetto a ciò che in passato fu il gigante ottomano. Eppure, nonostante la conclusione relativamente ‘felice’ di questa storia, restano oggi tante ferite ancora ‘aperte’, come ad esempio quella dell’isola di Cipro, un piccolo territorio diviso a metà tra Greci e Turchi, ognuno dei quali difesi dai rispettivi stati culturalmente più vicini, vale a dire quello di Atene e quello di Ankara.

Oggi la Turchia è un paese con alle spalle una storia di invasioni, sopraffazioni e stermini di popoli come quello degli Armeni. Eppure, nonostante tutto questo, dalle sponde del bosforo chiedono insistentemente di entrare all’interno dell’Ue. Bruxelles prende tempo, facendo caute aperture ed immaginando uno ‘splendido’ (solo per loro) paradiso multiculturale europeo di cui Ankara sia parte. Peccato che la Turchia non è e non sarà mai Europa. Con buona pace della sinistra italiana e dei burocrati dell’Ue.

Francesco Vozza

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3 comments

. 19 Ottobre 2015 - 2:58

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CRJ 19 Ottobre 2015 - 2:58

Mi chiedo se nel 2015 si possa trattare argomenti attuali come questi rifacendosi a fatti avvenuti piu’ di mezzo millennio fa e che ora appartengono ai libri di storia.
Cacciamo mezza europa a questo punto,nessuno ricorda le invasioni barbariche? E gli Unni?
Cacciamo anche l’Italia per le crociate?

La Turchia e’ un paese islamico e quindi non entra in europa?E dove sta scritto che bisogna essere cattolici o laici per far parte dell’Unione Europea?E’ una specie di setta?Oltre al fatto che i turchi in media sono credenti e praticanti tanto quanto lo sono gli italiani.

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Giorgio 20 Ottobre 2015 - 9:53

@CRJ il vero problema non è che la Turchia è un paese islamico. Semplicemente la Turchia non è Europa. Punto.

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