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“Volevo uccidere un nero per vendetta”: Liam Neeson accusato di razzismo

by La Redazione
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Londra, 5 feb – Stanno facendo molto discutere le dichiarazioni del celebre attore Liam Neeson, ora accusato di razzismo: «Sono andato in giro per una settimana con una mazza sperando di essere abbordato da qualche “bastardo nero” [black bastard] in modo da poterlo uccidere». Queste parole choc sono state pronunciate da Liam Neeson in un’intervista all’Indipendent, in cui ha presentato il suo nuovo film Un uomo tranquillo (Cold Pursuit). Trattandosi di una storia che parla di vendetta, l’attore nordirlandese ha quindi raccontato una sua esperienza personale, che ha riguardato una persona a lui cara.

Un’amica stuprata

Secondo il racconto di Neeson, una volta appreso che una sua amica era stata stuprata, l’attore è stato preso da quel «sentimento primitivo» chiamato vendetta: «Le chiesi se conoscesse il responsabile, e lei rispose di no. Le chiesi allora di che colore fosse, e lei rispose che era un nero. Sono andato in giro con una mazza, forse per una settimana, sperando che qualcuno mi abbordasse – mi vergogno a dirlo – che un “bastardo nero” uscisse da un pub e provasse a venirmi contro, in modo che potessi ucciderlo».

Le accuse di razzismo

«Ci ho messo una settimana e mezzo per andare oltre. È stato orribile, orribile quando penso a quello che ho fatto», ha confessato l’attore. Queste dichiarazione hanno ovviamente scatenato una ridda di polemiche. Molti utenti social, infatti, hanno accusato Liam Neeson di razzismo e di rappresentare una «virilità bianca tossica». Ma non è mancato anche chi ha difeso il protagonista di Schindler’s List, evidenziando il suo pentimento e il suo coraggio nel raccontare alla stampa l’accaduto.

Vittoria Fiore

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3 comments

Piero 5 Febbraio 2019 - 12:24

Il desiderio di vendetta è un sentimento molto nobile, malgrado duemila anni di sporco cristianesimo mediorientale abbiano voluto farlo apparire come deprecabile; al pari dell’impulso a difendere la propria comunità etnica dall’aggressore allogeno, del resto…

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Ugo Ranfagni 6 Febbraio 2019 - 7:32

Mah. Veramente no. Il desiderio di vendetta non è per niente nobile. Tant’è che già nel V sec AC a Roma si legiferava come lei saprà.

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La “polizia del pensierio” è in azione contro Liam Neeson: “E’ razzista, rimuovetelo da Men in Black” – FeniceNews24 7 Febbraio 2019 - 2:36

[…] essere abbordato da qualche “bastardo nero” [black bastard] in modo da poterlo uccidere” e di come – ovviamente – si fosse pentito del pensiero. Una pessima scelta di marketing, a tratti “suicida”, perché il 66enne attore nordirlandese […]

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