Roma, 30 nov – La ricerca sulla dieta degli uomini del paleolitico si è da sempre concentrata sul consumo di carne animale. Anche se le prove dell’uso di alimenti vegetali sono relativamente limitate, tuttavia negli ultimi anni si stanno rapidamente espandendo grazie a virtuose ricerche. I risultati degli ultimi studi nel contesto della letteratura archeobotanica regionale, portano molti ricercatori a sostenere che le piante, specie quelle dal gusto amaro e astringenti, fossero ingredienti chiave della cucina paleolitica nel sud-ovest asiatico e nel Mediterraneo orientale.
La cucina di 70.000 anni fa
Uno studio sui resti di piante carbonizzate, risalenti a ben 70.000 anni fa, ha rivelato come i popoli del Paleolitico cucinassero i cibi per renderli più appetitosi. Un team di ricercatori guidato dall’archeologo Ceren Kabukcu, dell’Università di Liverpool, ha utilizzato un microscopio elettronico a scansione per analizzare i frammenti delle piante cucinate tra 70.000 e 40.000 anni fa. Il luogo nel quale sono state rinvenute le erbe è la grotta di Shanidar, che si trova tra le montagne nordoccidentali Zagros dell’Iraq. Il gruppo di ricercatori ha però analizzato anche le piante cotte dagli esseri umani circa 12.000 anni fa, nella grotta di Franchthi in Grecia, nel bacino del Mare Egeo.
L’uomo di Neanderthal era vegetariano?
Dalla ricerca è emerso che sia i Neanderthal, che i primi esseri umani moderni, producevano entrambi alimenti composti da più ingredienti. L’esame microscopico dei resti di cibo carbonizzato rivela l’uso di legumi pestati come ingrediente comune nei cibi vegetali cotti. La dieta di questi nostri antenati si basava dunque principalmente su legumi come le lenticchie, noci ed erbe. Una dieta sicuramente nutriente e ricca di proteine vegetali, che potrebbe avvalorare alcune teorie secondo le quali i primi esseri umani fossero vegetariani. “Le prove di questi frammenti – dichiara Kabukcu – supportano l’idea che i Neanderthal, proprio come il successivo Homo sapiens (secondo la scienza il primo essere umano moderno), già cucinassero con l’uso di spezie e fibre vegetali”. I risultati scoperti dalla ricerca dell’Università di Liverpool, evidenziano dunque lo sfruttamento precoce di una vasta gamma di alimenti vegetali che richiedevano tecniche di lavorazione specializzate, portando alla ribalta il significato della preparazione del cibo e della cottura, nelle antiche pratiche dietetiche umane.
Andrea Bonazza
1 commento
Perché non ci parlano di gruppi sanguigni, in questo caso vegetariani gruppo A?
I primi apparsi risultavano di gruppo 0 secondo importanti teorie ma “guai” a sostenerlo oggi, erano carnivori alla grande. Provate a togliere la carne ad un Vs. amico di gruppo 0 e vedete come va… Se può interessarvi andate anche a vedere i gruppi sanguigni dei lupi-cani e si aprirà un mondo ancora più vasto di predisposizioni… ematiche. Perché? Forse è intuibile senza mega centri elaborazione dati non disponibili per i non eletti.