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Maturità 2022: il prodotto di un sistema morto

by Andrea Grieco
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Roma22 giu – Questa mattina si è svolta in tutta Italia la prima prova scritta dell’esame di maturità 2022, che come sempre si trascina dietro diverse riflessioni e critiche. Ciò che caratterizza questo esame di Stato in particolare, è il ritorno, dopo due anni, delle due prove scritte, le quali erano state eliminate nella formula classica nei due anni precedenti, caratterizzati dalla pandemia. L’anno scolastico appena passato ci ha dimostrato come il sistema scolastico italiano sia sull’orlo del baratro, un’istituzione vecchia e incancrenita ormai svuotata di significato e che ha addirittura mietuto delle vittime: come si può in quest’ottica giudicare positivamente un suo prodotto diretto come la Maturità?

Maturità strutturata in maniera vecchia e inutile

Partiamo al presupposto che la Maturità, così come è strutturata, è una prova vecchia e non evoluta, rimasta praticamente sempre uguale nel nome della tradizione di un’istituzione che arranca sempre di più. Secondo un dato del 2021 il 99,8% degli esaminati è promosso, quest’anno i non ammessi sono stati il 3,8%, per non parlare delle università, dove nessuno tiene realmente contro dell’esame di Maturità ma anzi impongono dei test d’ingresso per una vera selezione. Dimostrazione della conclamata inutilità di questo modello così strutturato. Basta dare uno sguardo sulle tracce della prima prova, il tema, per comprendere la freddezza e la costrizione delle possibili qualità creative degli studenti. Come si può pretendere una maturità uguale agli altri anni dopo la Dad e il rientro fittizio e non reintegrare al posto degli scritti una tesina, strumento di libera espressione?

Creatività contro nozionismo

La Maturità è oggi soltanto un freddo rituale, impregnato di nozionismo e luoghi comuni che semplicemente non ha nessuna funzionalità per gli studenti, la naturale conseguenza di un sistema morto. L’ultimo atto di cinque anni di studi dovrebbe essere un momento in cui gli studenti possano esprimere liberamente la propria creatività e non incentrato su di un piano numerico qualitativo che passa solamente come un peso da dover superare, senza dare nulla agli studenti.

Andrea Grieco

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