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Milano, cuore d’Italia, oggi invasa dai clandestini e simbolo della povertà

by Stelio Fergola
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Milano simbolo povertà

Roma, 4 mag – Mai si sarebbe pensato di associare la parola Milano con quella di “povertà”. Per ovvi motivi. A dispetto della sua posizione geografica indubbiamente sbilanciata, Milano è molto, tanto davvero dell’italianità. In un certo senso il capoluogo lombardo è il cuore pulsante della Nazione, non solo per il suo ruolo economico ma anche inevitabilmente per il fatto di essere residenza di italiani di ogni regione e provenienza. Oggi, quel cuore, quel ventricolo, funziona a fatica. Per la crescita smisurata dei senzatetto e anche per un’invasione di clandestini che diventa ogni giorno di più endemica e preoccupante.

Milano, da simbolo della potenza italiana a quello della povertà

Milano, ebbene sì, negli ultimi anni è diventata il simbolo della povertà. Confermata da più aspetti, non solo inerenti alla crisi che sconvolge l’Italia intera, ma anche alla necessità primaria di procurarsi del cibo che ormai interessa sempre più persone. Ne parla all’Agi Alberto Sinigaglia, milanese, presidente della Fondazione Arca. , che denuncia l’impoverimento evidente della città negli ultimi anni, citando l’aumento impressionante dei senzatetto: “Secondo le stime nostre e di altri osservatori, l’aumento dei senza dimora dopo la pandemia a Milano è stato del 20 per cento. Le cause sono tante: sfratti, povertà, la forbice sociale che si allarga in città, le separazioni aumentate col Covid.” Milano rischia di diventare come San Francisco, “dove ci sono dei ghetti per chi non ha una casa”.

Una città degradata da criminalità e clandestini

Da lassù il messaggio è sempre stato chiaro. Sale Milano, sale l’Italia. Crolla Milano, crolla l’Italia. È sempre stato così, come del resto è così per tutte le cosiddette “capitali economiche” presenti in altre nazioni (si pensi proprio alla Germania, con Francoforte e non certo Berlino a guidare le direzioni del Paese). Il capoluogo lombardo affoga nella criminalità e nel degrado, anche per un’invasione clandestini che negli ultimi anni si è fatta sempre più seria, similmente ad altri contesti municipali, peraltro guidati anch’essi da sindaci di sinistra che, di fronte alle emergenze serie, scappano da una retorica dell’accoglienza a tutti i costi che non può reggere il confronto con la realtà (lo abbiamo menzionato qualche giorno fa riguardo alle dichiarazioni del primo cittadino di Firenze Dario Nardella).

Stelio Fergola

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2 comments

fabio crociato 4 Maggio 2023 - 12:31

Milano è la capofila delle grandi metropoli in via degrado e non scoppia, non cambia, causa il cappio che ha posto sul collo di buona parte della cittadinanza rendendone assai complesso un eventuale esodo liberatorio. Indebitamento, burocrazia, bagni speculativo-finanziari, salute precaria, non-conoscenza, sono aspetti ben più presenti rispetto alle antiche illusioni oramai ridotte al lumicino. Restano realmente gabbabili solo i foresti…

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Germano 4 Maggio 2023 - 3:43

Beh, agli italiani sembra piace così. La disciplina non esiste più da ottanta anni, i politici si sono amalgamati alle direttive del governo globale, poi al club pedofilo di Bruxelles e oggi governa l’occidente un gruppetto di “influencer” mediatici, intanto ci sia lo spinello tutti contenti. Ottanta anni che a scuola si ha imparato a obbedire senza pensare, analizzare, i cattivi quelli che hanno perso la guerra e i buoni quelli che li fanno in nome della “democrazia”, è valida soltanto la dittatura dei miliardari usurai di Wall Street.

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