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“Se fate legge anti aborto ritiriamo le produzioni”. La minaccia di Netflix alla Georgia

by Ilaria Paoletti
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Los Angeles, 29 mag – Hollywood ha sempre le priorità chiare di ciò che succede nel mondo, così uno stuolo di attori (tra cui Alyssa Milano, Amy Schumer e Jason Bateman) hanno scritto una lettera ai maggiori produttori di film per protestare contro il decreto detto Heartbeat Bill varato lo scorso 7 gennaio.

La Georgia, il secondo “set” più grande degli Usa

Cosa c’entra una legge contro l’aborto con HBO, Sony, Disney, Universal Pictures, Marvel e Netflix e via dicendo? Semplice, le star di Hollywood chiedono che queste case produttrici non girino più film, serie televisive e quant’altro in Georgia, l’ultimo di sette stati americani ad aver adottato la legge anti aborto che diminuisce a sei settimane il periodo in cui le donne potranno abortire.  La Georgia è, nel tempo diventata il secondo grande “set” di Hollywood negli Stati Uniti d’America, subito dopo Los Angeles: per citarne qualcuno, nello stato del Sud sono stati girati l’ultimo Avengers, The Walking Dead, Black Panther e Stranger Things con un investimento, per l’anno 2018, di oltre nove miliardi e mezzo di dollari.

Ma il governatore non si preoccupa

Brian Kemp, governatore della Georgia e conservatore, ha ribattuto dicendo di non poter “smettere di governare” per la preoccupazione “di cosa si pensi” di lui a Hollywood. In tutto questo, il decreto deve ancora diventare legge. Ma Netflix ha già messo le mani avanti:  “Abbiamo molte donne che lavorano su produzioni in Georgia, i cui diritti, insieme a milioni di altri, saranno severamente limitati da questa legge,” dice Ted Sarandos, chief content officer di Netflix. “È per questo che lavoreremo con l’ACLU e altri per combatterlo in tribunale. Dato che la legislazione non è stata ancora implementata, al momento continueremo a girare lì. Se mai dovesse entrare in vigore, dovremmo ripensare al nostro intero investimento in Georgia.

Ilaria Paoletti

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