Roma, 10 set – Morire a 29 anni. E non proprio “sul lavoro”: ma durante una prova. Una delle tante promesse, troppo spesso non mantenute. Correva veloce, lo scooter di Maurizio Camillini (29enne di Pisa). Venti euro a turno lavorativo ed una decurtazione (sul già misero compenso) di 3 euro. Presunto il ritardo nella consegna di panini, a domicilio, per il pub che lo aveva in prova: l’Underground Pub di lungarno Mediceo.
E così, per scongiurare altre penali, Maurizio avevo deciso di sfrecciare per le vie della città. Fatale lo scontro contro un palo, in via Pietrasantina, lo scorso martedì. Ma le indagini proseguono (sia quelle assicurative che da parte dell’Ispettorato del lavoro). Nel mirino il pub, presso il quale prestava servizio di pony express con la speranza di un contratto, oltre alle verifiche su coperture assicurative di scooter e locale. Ma la dinamica dei fatti non convince il cugino di Maurizio, Simone Pellegrini.
“Come è possibile che Maurizio sia finito dritto contro un palo senza frenare o cadere?” chiede il cugino commerciante di Ponsacco. “Non mi darò pace finché la verità non verrà fuori – dice – perché Maurizio era un ragazzo d’oro. Era povero, ma se aveva in tasca 15 euro, dieci te li dava e 5 se li teneva. Ultimamente era contento, proprio perché aveva trovato lavoro. Non ho mai visto nessuno sbattersi alla ricerca di un impiego come lui. È incredibile che lui sia morto lavorando”.
Purtroppo Maurizio, come Salvatore a Napoli lo scorso luglio, è ennesima vittima di precarietà, sfruttamento, competitività degenera. Come ultimo post pubblico, su Facebook, aveva pubblicato la bandiera italiana. Sogni ed aspettative infrante: ma stava consegnando panini e non raccogliendo pomodori. Di Maurizio, quindi, si parlerà sempre troppo poco.
Chiara Soldani
5 comments
“ma stava consegnando panini e non raccogliendo pomodori” clap clap
R.I.P
Questa è una vera tragedia, lasciare la vita terrena alla sua età.
Colpa dello stato ! Tutti sti morti sulla coscienza dei politici, non voglio fare fantapolitica , ma non è difficile trovare gente sottopagata che per 3 € rischia la vita, non ci sono controlli, i ragazzi più sottopagati di chiunque, la voglia di guadagnare qualcosa e dare una soddisfazione alla famiglia ai genitori, purtroppo ci spinge a fare la qualsiasi.. d’altronde se non si fa così non si guadagna.. Io non voglio andare via dalla mia terra, ma non voglio nemmeno arrivare alla pensione a 80 anni con il minimo indispensabile.. diamoci una svegliata!!
Tecnicamente è un omicidio di stato