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“Musk ha fermato l’attacco ucraino alla Russia”. Ecco cosa ha risposto il magnate

by Alberto Celletti
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Musk Russia

Roma, 8 sett –  L’idea che Elon Musk sia abbastanza vicino alla Russia, quanto meno da un punto di vista comunicativo, tiene banco praticamente da quando è scoppiato lo scontro tra Mosca e Kiev. D’altronde il magnate ha avuto un atteggiamento più utile a confermarlo che a smentirlo, ma da qualche giorno tengono banco le parole contenute nel libro biografico di Walter Isaacson intitolato proprio “Elon Musk” dedicato alla vita del miliardario statunitense e in uscita il 12 settembre, in cui si ricorda senza mezzi termini quanto il patron di Twitter abbia fatto spegnere la sua rete satellitare Starlink rendendo più complicata una controffensiva ucraina sul Mar Nero.

“Musk ha fermato l’attacco ucraino alla Russia”

Starlink era stato messo a disposizione degli ucraini già dal febbraio 2022, ovvero dall’inizio del conflitto. In quel modo, Kiev riusciva a mantenere attive le comunicazioni militari e civili in modo relativamente agevole. Il libro di Isaacson in realtà non fa altro che ricordare un fatto noto, ovvero l’interruzione successiva del funzionamento dei satelliti, che rese praticamente inutile un attacco – negli intenti, massiccio – dell’Ucraina alla flotta russa sul Mar Nero, vista la difficoltà di utilizzare i droni marini che sarebbero serviti allo scopo. Questi ultimi, infatti, in seguito allo spegnimento dei satelliti, “hanno perso il collegamento e si sono arenati senza produrre danni”, si legge nel libro.

La risposta dell’imprenditore

Lo stesso Musk risponde su X (ovvero, il nuovo nome di Twitter), in modo sostanzialmente affermativo, confermando tutto: “Non sono stato complice di una possibile escalation”, scrive. Nel contesto di un messaggio che, però, svela altri dettagli: “I satelliti Starlink nella regione non erano attivati. SpaceX non ha spento niente. C’è stata una richiesta delle autorità governative di attivare Starlink fino a Sebastopoli. L’intento evidente era affondare gran parte della flotta russa che era in porto. Se avessi soddisfatto la loro richiesta, SpaceX sarebbe stata complice esplicitamente in un enorme atto di guerra e nell’escalation del conflitto”.

Alberto Celletti

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