Roma, 2 apr – Meno quindici. Calcolatrice – e classifica – alla mano, tanti (o meglio, pochi) sono i punti che dividono Napoli dal suo terzo scudetto. Mentre il centro partenopeo inizia giĆ a colorarsi dāazzurro e tricolore, la sensazione ĆØ che potrebbero bastarne ancora meno. Tanto più se questa sera gli uomini di Spalletti dovessero superare il Milan di Pioli, in una gara che avrĆ il sapore del passaggio di consegne. Ma che potrebbe dare ai due tecnici indicazioni utili in chiave europea. Dove, come ben sappiamo, campani e meneghini si giocheranno nelle prossime settimane lāaccesso alla semifinale di Champions League. Tre incontri nel giro di sedici giorni, una prima metĆ di aprile che per peso specifico vale il resto della stagione. Ma andiamo con ordine.
Serie A, risultato scontato. O forse no
Se dovessimo basarci solamente su quanto visto finora, ovviamente non ci sarebbe partita. Ventitre punti di distanza in ventisette giornate sono una sentenza: tremendamente continuo il rullo compressore azzurro, troppo altalenante il percorso rossonero per tenere il passo della capolista. Dallāandata di San Siro in avanti – alla sesta le due compagini erano appaiate in testa – il divario (in termini di prestazioni e risultati) non ha fatto altro che aumentare.
Fissati gli indiscutibili meriti dellāimprendibile prima della classe, in campionato nel lungo periodo i campioni dāItalia uscenti hanno sicuramente pagato dazio anche psicologicamente. Il senso dāimpotenza delle inseguitrici – tutte con un brillante cammino europeo – nei confronti di chi non ha praticamente sbagliato una partita in stagione deve aver inciso. Anche inconsciamente. Più Napoli che Milan insomma. I padroni di casa scenderanno in campo senza tante pressioni, potendo gestire le energie (fisiche e mentali) proprio in vista di questo mese cruciale. Ma ecco che allora la maggior concentrazione alla quale sono chiamati gli ospiti potrebbe fare la differenza in favore dei meneghini.
Champions League: altra competizione, altri presupposti
Non facciamoci ingannare dalla prossimitĆ temporale dei tre incontri. Innanzitutto perchĆ© in sede europea motivazioni e condizionamenti da classifica perderanno gran parte della loro importanza. La componente psicologica semmai ĆØ da analizzare da unāangolazione diversa: prima volta ai quarti di Champions per gli azzurri, una sorta di ritorno alle proprie abitudini – dopo oltre un decennio – per il Diavolo. Freschezza dellāentusiasmo contro la forza della storia. Tecnicamente parlando il Napoli conta su (tanti) meccanismi oliati alla perfezione. Eā il collettivo che esalta le singole personalitĆ – e viceversa. La spina dorsale – lāimponente Kim Min-jae, il direttore dāorchestra Lobotka, lāimplacabile Osimehn – e la rivelazione Kvaratskhelia sono consolidati punti di forza su cui Spalletti si giocherĆ le sue carte.
Napoli contro Milan, l’esperienza dei veterani e il fattore San Siro
QualitĆ dei singoli che Pioli spera di ritrovare per questo finale di stagione. Il tecnico emiliano dovrĆ poi sfruttare un paio di āfattoriā ambientali. Ibra ad esempio non ha mai vinto la Champions, ĆØ vero. Ma lāunico superstite della stagione 2011/12 (ultima volta del Milan tra le grandi otto dāEuropa) ha esperienza continentale da vendere ai propri compagni. Sulla sponda rossonera del Naviglio preziosi consigli su come gestire certe emozioni arriveranno poi da quelle figure dirigenziali – come Paolo Maldini – che āqualcheā coppa dei campioni lāhanno giĆ alzata. Su soli centottanta minuti di gioco ogni particolare potrebbe essere fondamentale.
Infine si suol dire che giocare il ritorno tra le mura amiche sia un (piccolo) vantaggio. Ma ne siamo cosƬ sicuri? PerchĆ© in certe notti il ruggito di San Siro non ha eguali. Ovvero: il Milan sul campo ha dimostrato di avere qualcosa in meno del Napoli, ma in Europa tra le mura amiche può avere allāandata quella spinta in più che serve per colmare il divario tecnico. E, in caso, una volta capitalizzato il vantaggio i rossoneri ben saprebbero come costruire una tenace barricata.
Marco Battistini
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