Roma, 16 lug – Thomas Matthew Crooks ha provato a uccidere Donald Trump, ma su di lui sono emerse le solite esagerazioni “da web”. Su tutte, il video in cui il ragazzo avrebbe dichiarato di odiare i repubblicani e lo stesso Trump. La questione è molto più spinosa e riguarda, come raccontato anche dal Giornale, un profilo psicologico ambiguo, sicuramente inquietante, ma anche contraddittorio. E spunta anche una ipotesi di “movente” per il gesto, se così si può chiamare…
Crooks prima dell’attentato a Trump
Ragazzo schivo, come spesso avviene in questi casi, dalla socialità estremamente limitata. Bravissimo in matematica, al punto da vincere un premio per la disciplina. Comunque, Crooks di armi ne aveva tante in casa. Il fucile Ar-15 con cui ha sparato a Trump era regolarmente registrato, così come le altre da lui possedute. L’aspetto interessante del profilo dell’attentatore è che stava provando a praticare il tiro come sport, dal momento che era iscritto a un club locale, il Clairton Sportsmen’s Club. L’avvocato del circolo ha testimoniato a riguardo: “Posso confermare che Crooks era un membro del Club. Oltre a questo non siamo in grado di fare ulteriori commenti in relazione a questa vicenda, alla luce delle indagini in corso da parte delle forze dell’ordine”. Ora, però, sul “circolo” emerge un altro fatto interessante, che potrebbe spiegare molte cose…
“Non sapeva sparare”: l’esclusione dalla squadra di tiro
Secondo le testimonianze di chi lo ha conosciuto a scuola, il ragazzo aveva cercato di entrare nella squadra di tiro ed era stato escluso. Frederick Mach, il capitano della stessa squadra, afferma che Thomas era ritenuto inadeguato per sparare e non dotato del talento necessario, e che gli era stato richiesto di non presentarsi ancora. Alché qualcuno ha avanzato un’ipotesi: e se Crooks si fosse risentito a tal punto da voler “provare” le sue abilità attentando alla vita di un candidato presidente? Le dinamiche malate, a certi livelli sono infinite. Però l’ipotesi ha un suo senso…
Alberto Celletti