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“Non seguite questa m…!”, la beffa degli studenti ai Ferragnez

by Sergio Filacchioni
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Ferragnez

Roma, 1 feb – Ultimamente i Ferragnez non se la stanno passando molto bene in termini di popolarità. Dopo il pandorogate infatti la coppia è scivolata verso una perdita costante di popolarità e follower, quindi di soldi, che si stima ammontino già a 5 milioni di euro: un vero e proprio salasso. Ora ci ha pensato il gruppo di studenti che fa riferimento al Blocco Studentesco a mettere in scena una irriverente presa in giro ai due ex-Re dei social.

La caduta del regno Ferragnez

In molte città italiane il Blocco Studentesco ha affisso gigantografie goliardiche che ritraggono la coppia dei “Ferragnez” in preda ai “dolori” della loro caduta mediatica. “Una caduta che – affermano – nelle scorse settimane ha portato alla luce tutta la mediocrità di un sistema auto-celebrativo fondato sul puro e semplice consumismo: truffe e truffette su pandori oppure marchette di bassa lega per indurre i propri follower-consumatori a spendere soldi; sono questi gli esempi che personaggi purtroppo molto noti hanno da offrire ai giovani italiani”. Insomma l’intenzione degli studenti che hanno affisso questi manifesti in città e fuori dalle scuole sembra voler sottolineare quanta mediocrità, in fondo in fondo, animi le azioni di questi personaggi sempre pronti a vendersi come campioni della società o addirittura artisti. “Meglio essere un delinquente che un borghese“, scrisse Ernst Junger ne “L’Operaio” del 1928: qui sembra che non si riesca ad eccellere nemmeno più nella delinquenza, e alla fine anche i più “cattivi” non sono altro che borghesucci annoiati che truffano pensionati. Una vera noia.

Influenzare i giovani

Nonostante lo sfottò alla coppia il movimento del fulmine cerchiato esorta i giovani a “svegliarsi”: “Noi dobbiamo essere i primi a scagliarci contro questa cultura dell’intrattenimento che imprigiona menti e cuori allo schermo di uno smartphone solo per svuotargli il portafoglio. Dobbiamo essere i primi, in quanto studenti superiori ed universitari, a combattere lo stereotipo della gioventù ‘scema’ che in Italia si è diffuso a tutti i livelli del dibattito pubblico. Siamo i primi a dover scuotere i nostri vicini e coetanei per riportarli a vibrare d’idee e passione per la vita”. Insomma, nessuna volontà di demonizzare gli influencer, ma la volontà di far staccare dagli schermi le nuove generazioni smascherando gli idoli di “cartapesta” del consumismo. La battaglia è piuttosto quello di far capire che il modello spacciato come “ricco” è in realtà qualcosa di estremamente basso e povero, mentre la vera ricchezza è quella “di chi ‘vuole donare, profondere sé stesso, sacrificarsi senza contraccambio“.

Sergio Filacchioni

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