Riccione, 6 ago – Marco Tonti, presidente dell’Arcigay di Rimini, se la prende con il film web Riccione, prodotto da Rai Pubblicità dallo stesso Comune di Riccione. La nuova commedia creata ad hoc per il web, dopo Natale a Roccaraso (altro film web di circa 30 minuti proposto lo scorso Natale su YouTube e sui social che ha ottenuto 1.700.000 visualizzazioni).
Il film web di utenti e influencer
Riccione è prodotto da Melasento Produzioni con la regia di Giorgio Romano; il film cerca di sfruttare la visibilità di alcune star e influencer del web come la modella Valentina Vignali, il cantante Shade, Ricky, Pasqui di Casa Surace più altri seguiti youtuber e comici come i Panpers, Autogol, Ludovica Pagani. Nella fase ideativa e produttiva sono stati gli stessi utenti del web a partecipare allo sviluppo corale del soggetto.
“Violenza e maschilismo”
Ma l’Arcigay ha avuto dure parole per il web film della Rai: “Riccione è un inno alla piattezza delle emozioni, allo stordirsi di alcol, al maschilismo predatorio (i protagonisti sono tutti maschi, le donne hanno solo funzione di oggetto sessuale) – sottolinea l’associazione – il tutto infarcito da violenza (più o meno suggerita) e allusioni sessuali da due soldi». L’unico personaggio in quota Lgbt, secondo l’Arcigay, viene rappresentato “come lo stereotipo-macchietta che ci prova con tutti e oggetto continuo di insulti e infamie (“Occhio malocchio prezzemolo e finocchio”)”.
Anche la Durex è “colpevole”
Poi l’Arcigay se la prende con lo sponsor: “È sbalorditivo che un’azienda come la Durex abbia sponsorizzato un tale pezzo di cialtroneria (peraltro non viene nemmeno suggerito l’uso del profilattico nelle prime scene dove uno dei protagonisti, ubriaco, avvicina una sex worker; almeno quello di proteggersi durante il rapporto sarebbe stato un messaggio utile). Non consideriamo poi che la Durex ha spesso sponsorizzato i pride e preso posizione contro l’omofobia e il sessismo, e ritrovarsi in un video di questo tipo non le gioverà di certo». Ma l’Arcigay non lesina critiche nemmeno al patrocinio del Comune di Riccione: “Bisognerebbe sorprendersi del sostegno del Comune di Riccione, e invece purtroppo non ci si riesce a sorprendere. Quando si nega per anni il patrocinio al Rimini Summer Pride (definendo la grande manifestazione per i diritti Lgbt della Romagna “una carnevalata”) ma lo si concede al convegno ufologico la linea culturale pare già ben delineata. Patrocinare uno spot come questo, omofobico, sessista, machista e volgare, è una naturale evoluzione di questa linea“.
Rai: “Ripresi tormentoni comici”
Ma Rai Pubblicità non ci sta, e replica: “E’ utile ricordare – che essendo Riccione un prodotto costruito per la distribuzione su youtube, è composto da alcune delle realtà di maggior successo del mondo dei Creators del digitale. Da questi vengono quindi ripresi tormentoni e stili comici evidentemente legati al nonsense propri del contesto di riferimento”. Insomma, solo mero umorismo e non omofobia: “Nello specifico, ad esempio, il personaggio del bagnino, evocato nei giorni scorsi, è diventato un tormentone social, proprio dopo avere partecipato, sempre in chiave parodistica, ad una nota trasmissione televisiva, interpretando il ruolo di rappresentante della “squadra del gay pride”. E’ proprio vero che ormai in Italia per fare un po’ d’umorismo bisogna prima accertarsi di non offendere nessuno … ma non è questa la chiave dell’ironia?
Ilaria Paoletti
7 comments
Presidente arci-froci
Tonti ….. come dicevano i Latini , nomen omen
ma che bella foto sulla spiaggia,ho gia vomitato 3 volte.
A livello mondiale le statistiche dicono che meno del 2% della popolazione sono gay e lesbiche, cioè uno ogni 50 esseri umani.E malgrado questo noi dobbiamo sempre sentirci in colpa per l’uso di termini inoffensivi e venire accusati come se fosse un crimine.Ma veramente la maggioranza vuole farsi massacrare le palle da una piccola minoranza che si permette di dire ed imporre come dobbiamo parlare??.
In realtà dietro a tutta questa psico polizia e promozione della sodomia ci sono le oligarchie occulte straniere che ci vogliono senza identità sessuale, nazionale, religiosa e famigliare per manovrarci a piacere sin dalla nascita.Nel frattempo queste oligarchie che controllano anche la produzione tutta privata del denaro continuano ad impossessarsi di tutto cio’ che rimane dei beni pubblici e privati, dopo che in Italia nel 1992 furono a loro svendute le banche e aziende pubbliche e banca d’italia
Deprimente, sia il film che l’arcigay.
Condivido al 100% quanto scritto dal commentatore Cesare. Tollerare orientamenti sessuali “diversi”, ma educati e riservati, ci può anche stare. Ma tutta questa “busoneria” ostentata a tutto campo ed imposta, oramai con violenza, a tutti, infanti compresi, non mi va’ proprio giù. ” quando sono nato, essere “gay”, (leggi: busone, sodomita, ricchione, nader, etc., etc.), era proibito. Dopo, è stato tollerato, ma nascosto. Dopo ancora, tollerato e reso pubblico. Adesso è un “orgoglio”! Spero solo di morire prima che diventi obbligatorio!!!”.
Ottimo commento “Cesare” ,
hanno detto che i
“Protocolli dei savi anziani di sion” erano un falso della polizia Zarista ….. ma stranamente , somigliano a quello che avviene oggi nel mondo civile (Europa) ,che caso ….
Leggere per credere.