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Pamela, al via processo Oseghale. La mamma: “Voglio il massimo della pena”

by Cristina Gauri
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pamela mastropietro

Roma, 13 feb – “Ci aspettiamo giustizia, la condanna più alta possibile“. Queste le parole di Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro , all’apertura della prima udienza del processo a Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano che le ha ucciso e fatto a pezzi la figlia poco più di un anno fa. Oseghale, ricordiamo, venne arrestato poche ore dopo che il corpo orrendamente smembrato della diciottenne venne ritrovato contenuto in due trolley sulla strada tra Corridonia e Macerata.

Processo a porte aperte

Il nigeriano ammette di essersi sbarazzato in quel modo bestiale del cadavere di Pamela, che stando alla sua testimonianza sarebbe morta per overdose di eroina assunta nell’appartamento dello spacciatore (il cui affitto veniva pagato, ricordiamo, con i soldi della parrocchia di Villa Potenza); ma non ha confessato né di averla uccisa né di averla violentata, come invece ha rivelato l’esame autoptico sul cadavere della giovane.
“Non sono stato io. Non l’ho violentata, non l’ho uccisa. Voglio pagare solo per quello che ho fatto, non per  ciò che non ho commesso”, afferma Oseghale che ha rinunciato in sede di udienza preliminare al rito abbreviato. Il processo si terrà a porte aperte  nonostante l’estrema delicatezza dell’argomento e il rischio di problemi di ordine pubblico.
In aula, i genitori di Pamela sono rappresentati dallo zio della ragazza, l’avvocato Marco Verni: chiederà la massima pena per Oseghale, per averle venduto l’eroina, averla stuprata mentre era sotto l’effetto della sostanza, e di averla poi uccisa a coltellate e dissezionato il corpo lavandolo con la candeggina. I famigliari esigono anche che venga fatta luce sulle eventuali complicità del nigeriano con altri suoi connazionali: è impossibile credere che Oseghale sia riuscito a smembrare chirurgicamente un corpo tutto da solo. “Prendiamo atto che Oseghale è l’unico imputato, ma onestamente ci sembra improbabile che abbia fatto tutto da solo – ha dichiarato Verni ad AdnKronos – Vorremmo venissero fuori anche altre situazioni, in parte emerse dalle carte processuali, come la questione della mafia nigeriana.“

Cristina Gauri

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3 comments

Piero 13 Febbraio 2019 - 10:28

In un paese civile questo animale si sarebbe gia suicidato in carcere.

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Ragnarok 13 Febbraio 2019 - 11:58

Purtroppo il massimo della pena previsto in qs paese non è abbastanza per punire un’individuo simile.

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Raffo 13 Febbraio 2019 - 10:38

Non va punita solamente questa merda bastarda nigeriana,osegale ,bestia ignobile ma anche coloro che hanno permesso questo scempio, ovvero i comunisti maceratesi,guidati da un sindaco che nega anche l’evidenza dello spaccio e della mafia nigeriana…….. I piddini nemmeno se la erano filata e calcolata Pamela se non fosse stato per lo scellerato traini……..restano di questa vergognosa vicenda i volti ignobili e codardi di gentiloni e minniti,apparsi in tv a garantire l’impunità ai negroidi ed a mettere sul chi va là i sudditi italioti………guai a toccare i loro amati negroidi, siano essi spacciatori o stupratori……….sulla magistratura venga disteso un velo pietoso…….. un solo colpevole per una ragazza trucidata e spezzettata………. qua ci prendono per stupidi ed analfabeti, ritengono che noi italioti siamo una razza inferiore………. Insomma ci prendono per il culo.

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