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Ora il Pd vuole in galera chi va a prostitute

by Alessandro Della Guglia
5 comments

Roma, 19 mar – Si potrebbe dire che il Pd ha cambiato tutto per non cambiare niente. Nel senso che, nonostante il restyling di facciata, continua a criticare le proposte politiche altrui senza tirar fuori uno straccio di proposta alternativa. Sulla prostituzione però i dem sono riusciti a stupirci, tirando fuori un disegno di legge diametralmente opposto al progetto leghista. Il testo, presentato a Palazzo Madama, prevede infatti un anno di carcere e diecimila euro di multa per i clienti delle prostitute.

I senatori del Partito Democratico che hanno firmato il documento in questione, come segnalato da Il Tempo, intendono così modificare l’art. 3 della Legge Merlin per “chiunque si avvalga delle prestazioni sessuali offerte da soggetti che esercitano la prostituzione o le contratti, in qualsiasi luogo, pubblico o privato, ovvero nei luoghi e nelle forme vietati dalla legislazione vigente”.

Secondo il Pd, infatti, legalizzare la prostituzione non aumenterebbe le entrate fiscale e non ridurrebbe la tratta delle donne costrette a vendersi per strada. Di qui l’idea di punire pesantemente i clienti: “La pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita su richiesta del condannato con quella del lavoro di pubblica utilità di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, secondo le modalità ivi previste e consistente nella prestazione di un’attività non retribuita presso associazioni, enti e altri organismi”, si legge nel testo del ddl presentato dai senatori dem.

Anche in questo caso però, grande è la confusione sotto il cielo del Partito Democratico. Il disegno di legge presentato in questi giorni a Palazzo Madama, ribalta del tutto quello proposto nel 2015 alla Camera dalla parlamentare dem Rosa Maria Calipari che puntava a legalizzare la prostituzione: “Enti locali e associazioni possono “individuare luoghi pubblici” nei quali l’esercizio sia consentito. Non punibilità di chi si prostituisce in casa (ma non devono esserci intermediari) né per chi affitta o comunque fornisce la propria casa a prostitute. Allo stesso tempo, si possono individuare luoghi pubblici in cui la professione sia espressamente vietata”, scriveva la deputata Pd quattro anni fa. Insomma,  la sensazione è che il partito del nuovo segretario Zingaretti non abbia le idee propriamente chiare.

Alessandro Della Guglia

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5 comments

Francostars 19 Marzo 2019 - 3:39

Il proibizionismo, anche della relativa sola domanda, è l’acqua del pesce Mafia ed è meglio evitare questo dove si può, come il sesso a pagamento tra adulti e consenzienti. Inoltre, i clienti delle prostitute non sono pochi. OCCHIO ai voti, ai tesseramenti ed al 2 per Mille IRPEF!

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Il Pd vuole in galera chi va a prostitute - Skytg24news.it 19 Marzo 2019 - 4:23

[…] Fonte clicca qui […]

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Piero 19 Marzo 2019 - 4:57

L’ipotesi di criminalizzazione vale retroattivamente (absit iniuria verbis) anche per l’ex esponente della sinistra Marrazzo?
E inoltre… Non si preoccupano di togliere preziose risorse alla mafia nigeriana, che da questo business trae lauti guadagni? Come la mettiamo, eh? Razzisti, razzisti!

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Ora il Pd vuole in galera chi va a prostitute - AllNews24 19 Marzo 2019 - 8:19

[…] Ora il Pd vuole in galera chi va a prostitute proviene da Il Primato […]

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Filippo 19 Marzo 2019 - 8:50

Mi viene voglia di uscire e andare a puttane…

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