Roma, 29 giu – Per la prima volta dalla sua nascita nel ’94 per volontĂ di Giovanni Paolo II, un rabbino entra a far parte del Consiglio della Pontificia Accademia per la Vita. Direttore dell’UnitĂ di etica della medicina presso lo Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme e del Comitato editoriale della Talmudic Encyclopedia, l’ebreo israeliano Abraham Steinberg rientra infatti tra le nomine del Vaticano rese note nei giorni scorsi, insieme ad altri due non cattolici: il giapponese e premio Nobel Shinya Yamanaka ed il musulmano tunisimo Mohamed Haddad.
Provenienti da ventisette paesi, sono 45 i nuovi membri del Consiglio, piĂą 5 ad honorem; molti di meno rispetto ai 132 messi in congedo a fine 2016 con 33 riconferme tra i personaggi piĂą vicini a Bergoglio. Escluso, ad esempio, Robert Spaemann, filosofo vicino a Benedetto XVI, ma anche John Finnis, filosofo del diritto che aveva espresso dubbi su alcune affermazioni contenuti in “Amoris Laetitia”. Via anche il ceco Jaroslav Sturma, psicologo che si oppone fermamente all’ideologia gender, e Josef Seifert, che aveva parlato di probabile scisma in riferimento alla direzione imposta da papa Francesco. Non confermate neanche le attiviste pro-life Maria Mercedes ArzĂą de Wilson e Christine De Marcellus Vollmer. E, del resto, risalgono a poco piĂą di una settimana fa le polemiche sulla nomina all’interno del Consiglio di un abortista come Nigel Biggar, teologo anglicano ed accademico all’universitĂ di Oxford, che ha costretto sulla linea difensiva monsignor Vincenzo Paglia, messo a capo dell’Accademia sempre da Bergoglio. Lo stesso Steiberg, d’altronde, ha dichiarato in diverse occasioni l’ammissibilitĂ dell’aborto in alcune occasioni, nonchĂ© il suo convincimento che l’embrione non possegga “lo status di persona umana” durante i primi 40 giorni di gravidanza, ragion per cui “la sua distruzione non è in alcun modo omicidio”.
Proprio Steinberg, in effetti, sarebbe stato preferito da Paglia al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, anche lui esperto di bioetica ma considerato piĂą conservatore e piĂą ostile alla linea di Francesco. La presenza di membri non cattolici e non credenti nell’assemblea – i cui lavori inizieranno ad ottobre -, era stata sottolineata da Paglia con orgoglio, “segno che la tutela e la promozione della vita umana non conosce confini e può essere realizzata solo grazie al lavoro di tutti”.
Emmanuel Raffaele