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Pingitore: “Il passato fascista non va cancellato. Salvini in confronto a Di Maio è Cavour”

by Chiara Soldani
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Roma, 12 feb – Dal Ventennio ai giorni nostri. Pier Francesco Pingitore, personaggio storicamente di spicco nel mondo dello spettacolo e schietto come pochi, in un’intervista rilasciata a La Verità parla di carriera, Bagaglino e politica. Un excursus tra passato e presente: ricordando l’ipocrisia dei “fascisti redenti passati all’allora Pci”. Da sempre oggetto di critiche per una comicità scanzonata, non pretenziosa e spesso condita in salsa piccante, Pingitore è stato marchiato col bollo della “volgarità”: “Onestamente non è che non ci abbia dormito la notte – commenta il regista – quando Giulio Andreotti venne sul palco del salone Margherita, a Biberon nel 1988, e infilò la mano nella Bocca della verità, l’Auditel registrò un picco di 14 milioni di telespettatori. Tutte persone di pessimo gusto, plebei ignoranti, brutti, sporchi e cattivi? Forse certa critica è stata semplicemente prevenuta e onestà intellettuale avrebbe voluto che il pregiudizio fosse denunciato apertamente. Come diceva a proposito di libri Giorgio Manganelli, che citava Vanni Scheiwiller: ‘Non l’ ho letto. E non mi piace’”.

L’accusa di essere di “destra”

Antonello Piroso, firma dell’intervista, incalza con le “domande scomode”: “Vi hanno sempre considerati autori di una satira triviale, ‘scollacciata e qualunquista, di destra’ la definì Repubblica. “Una battuta o fa ridere o non è – replica un perentorio Pingitore – La nostra era l’irriverenza di chi grida ‘Il re è nudo!’ senza per questo sentirsi un giullare. Abbiamo preso di mira i potenti di turno, alla nostra maniera ma senza fare sconti”. Il leit motiv è inevitabilmente la politica, da sempre al centro dei suoi lavori (televisivi e non). Perché il regista e autore tv, portò anche in scena la trilogia sul Duce dopo la caduta: Quel 25 luglio a Villa Torlonia, Operazione Quercia – Mussolini a Campo Imperatore, Scacco al duce – L’ ultima notte di Ben e Claretta, furono nell’ordine gli spettacoli da lui firmati.  “Voi soci fondatori del Bagaglino eravate tutti di destra…”:

“In Italia si è automaticamente di destra, solo perché non ci si genuflette davanti al totem della sinistra. Noi siamo dei benemeriti. Come farebbe uno di sinistra ad averne consapevolezza, se non ci fosse qualche disgraziato che si dichiara di destra? Dovremmo essere considerati “razza protetta”. Oddio, si potrà dire razza o l’ Inquisizione del politicamente corretto chiederà la mia testa?“, chiosa Pingitore, con una battuta quanto mai attuale. E riguardo Salò, ricorda: “A Salò c’ erano anche altri: Dario Fo, Ezra Pound, Walter Chiari. Se non mettiamo da parte le letture interessate della storia, questo Paese continuerà a rimanere intrappolato nel proprio retaggio. Perché, per vent’anni l’Italia è stata fascista. E lo era la stragrande maggioranza della popolazione. In Italia è mancata una bella confessione collettiva: ‘Sì, siamo stati fascisti e siamo pronti a fare i conti col passato’. Invece è stato tutto un darsi ‘a Santa Nega’, come si dice a Roma: ‘Io una camicia nera? Ma quando mai!’”.

Gli attori “convertiti” al comunismo

Ninni Pingitore, elenca pure una sfilza di attori e registi “magicamente convertiti al credo comunista”: un’ipocrisia senza tempo. E sui politici che facevano a gara, pur di salire sul palco del salone Margherita e rendersi “popolari” ben prima che nascessero i social, Pingitore racconta: “Ci usavano: salivano sul palcoscenico ingolositi dai milioni di telespettatori potenziali elettori. E noi usavamo loro per fare cabaret. Un do ut des. Quanto alla credibilità, purtroppo per noi era da mo’ che l’avevano persa”. Dai ricordi si passa al presente: con Renzi che definisce “il bulletto toscano”, Grillo al quale Pingitore continua a “preferire l’omonimo Marchese”, arriviamo ai grillini che sono descritti come “incompetenti allo sbaraglio, un contenitore senza contenuti” e Salvini che “confronto a Luigino Di Maio, sembra Cavour”. E il Pd (o meglio quel che ne rimane)?: “Un partito pirandelliano: in cerca d’ autore”. Un Pingitore politicamente scorretto ed assolutamente irresistibile.

Chiara Soldani

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