Prato, 11 giu – Con quasi trecento preferenze a testa, a Prato, per la prima volta nella storia, sono stati eletti due consiglieri cinesi. Nella lista civica di Biffoni, sindaco uscente del Pd, riconfermato al ballottaggio di domenica, Teresa Lin (24 anni) e Marco Wong (56) sono adesso due rappresentanti della giunta che guida la città toscana. Entrambi con un passato di lavoratori nelle multinazionali, si presentano adesso come “ponti dell’integrazione”.
Non che a Prato, nota da anni per il numero impressionante di residenti cinesi, appaia così netta la volontà di integrarsi da parte dei loro connazionali. Salta semmai agli occhi una netta separazione, tra lavoratori e imprenditori provenienti dalla Cina, e italiani. I due consiglieri eletti sono però evidentemente convinti che le cose cambieranno. Lei, laureata negli Stati Uniti, lavora in una maglieria di famiglia a Prato. Lui, già candidato senza successo a Roma in appoggio a Giachetti alle comunali del 2016, è stato dipendente di Tim e Huawei. Adesso fa l’imprenditore ed è nel del cda di Extrabanca, banca che lavora con le comunità straniere.
Quella cinese, di comunità, nella città toscana è nutritissima: 30mila abitanti, ovviamente non tutti regolari. Ma le sorprese non finiscono qui: sempre a Prato il più votato nella lista della Lega è stato Claudiu Stanasel, nato in Romania. Mentre Forza Italia, clamorosamente, non ha eletto consiglieri comunali.
Alessandro Della Guglia
5 comments
Ormai Prato è una colonia cinese.
.in Italia ci vuole guerra..per fare pulizia…”guerra sola igiene del mondo”
Con i cinesi che entrano nelle istituzioni adesso ci sarà da ridere. Pensavamo di essere i migliori nell’arte della corruzione del familismo!
E a voi cosa cambia? Me lo dite?
L’articolo cita proprio il passato dei due consiglieri asiatici nelle multinazionali.
La Cina è un paese con mire espansionistiche e qualunque cittadino cinese può essere utilizzato come avamposto.
La Cina condizionerà fortemente le politiche economiche dei prossimi decenni.