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Quasi seimila cristiani uccisi in un anno: il rapporto “Porte Aperte”

by La Redazione
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cristiani uccisi perseguitati

Roma, 19 gen – Sono quasi seimila i cristiani uccisi durante lo scorso anno secondo il rapporto Porte Aperte pubblicato da Tgcom24.

Cristiani uccisi e discriminati nel mondo

La persecuzione contro i cristiani cresce, secondo il rapporto dell’associazione “Porte Aperte”. Molti i cristiani perseguitati e discriminati, circa 360 milioni (uno su sette). Tra i paesi, al primo posto c’è l’Afghanistan, superando la Corea del Nord, leader assoluta negli scorsi 20 anni. Le vittime in un anno per cause legate alla loro fede sono 5.898.

Cento i paesi monitorati, e all’interno di essi aumenta la persecuzione dei cristiani in termini assoluti: passano da 74 a 76 quelli ad alto, molto alto o estremo livello di allarme. I cristiani uccisi sono cresciuti di oltre il 23% (5.898 è infatti un numero di più di mille superiore a quello dello scorso anno. Il centro dei massacri è la Nigeria insieme ad altre nazioni sub-sahariane pregne di violenza anticristiana: 7 nazioni su 10 della top ten, infatti, sono africane.

Credenti in fuga

Oltre ai cristiani uccisi e perseguitati, cresce anche il numero dei cristiani in fuga. Il fenomeno della Chiesa “profuga”. In Cina, il controllo centralizzato sulla libertà religiosa è noto da anni. Ma viene emulato anche in altri casi. Il Covid, manco a dirlo, influisce anche in questaq storia: le restrizioni per il virus sono state impiegate anche per indebolire le comunità cristiane.

Christian Nani, direttore di “Porte Aperte”, ha dichiarato: “Il primo posto dell’Afghanistan nella World Watch List è motivo di profonda preoccupazione. Oltre all’incalcolabile sofferenza per la piccola e nascosta comunità cristiana in Afghanistan, manda un messaggio molto chiaro agli estremisti islamici di tutto il mondo: ‘Continuate la vostra brutale lotta, la vittoria è possibile’. Gruppi come lo Stato Islamico e l’Alleanza delle Forze Democratiche ora ritengono che il loro obiettivo di costituire un califfato islamico sia di nuovo raggiungibile. Non possiamo sottovalutare il costo in termini di vite umane e miseria, che questo ritrovato senso di invincibilità sta causando”.

E infine, ecco i Paesi dove la persecuzione cristiana è maggiore: Afghanistan, Corea del Nord, Somalia, Libia, Yemen, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, India.

Alberto Celletti

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