Roma, 30 gen – Risalta una bandiera delle Br all’evento Cgil. Una visione talmente imbarazzante da lasciare quasi interdetti. Il contesto è quello del Revolution Camp, evento organizzato dal principale sindacato italiano, a cui non avevano mancato di partecipare anche alcuni “illustri” esponenti della sinistra nostrana.
Revolution Camp, l’evento estivo Cgil dove si esibiscono bandiere delle Br
Br sta per “Brigate rosse” per i pochi che non lo sapessero. E la bandiera rossa con la stella al centro ne rappresenta il simbolo. Le brigate per il comunismo che negli anni Settanta contribuirono a scatenare almeno metà dei cosiddetti “anni di piombo” vengono esaltate – almeno da qualcuno – ai campi estivi organizzati dalla Cgil. Il Revolution Camp, tenutosi la scorsa estate a Sessa Aurunca (Caserta) su un terreno sequestrato alla camorra, a dire il vero non si mostra molto “pacifico” e morigerato anche in altre espressioni diffuse sui social network. Basti pensare che un altro degli slogan presenti era “Viva il brigantaggio, a morte i fascisti” che a parte l’ignoranza totale dell’associazione mentale, mostra la decadenza di una intera gioventù, la solita, ben orientata e ben indirizzata.
La fonte che ci ha contattato ha catturato la foto incriminata e ci ha parlato anche del pagina che l’ha pubblicata (e, si presume, ormai rimossa): si tratta linlk privato instagram retestudenti.vrgogna, ma in ogni caso ci sono dettagli fotografici ulteriori degli stessi gruppi presenti al camping che hanno organizzato i cosiddetti workshop.
Presenti anche Schlein e Fratoianni
Al raduno hanno partecipato anche il segretario del Pd Elly Schlein e quello di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Probabile che la bandiera non l’abbiano neanche vista (sforziamoci di pensare bene, suvvia). In ogni caso, la sinistra che si indigna per i saluti romani potrebbe fare a meno di fare prediche quando in eventi organizzati dalla sua area politica, culturale e sindacali spuntano in modo casuale bandiere di organizzazioni terroristiche senza che nessuno sollevi neanche l’ombra di una critica. D’altronde, se molti terroristi rossi dell’epoca sono diventati alcuni decenni dopo dei fini “intellettuali d’area” c’è un motivo…