Roma, 27 feb – Adesso capiamo perché Rolling Stone non vendeva più una copia e la versione cartacea ha chiuso i battenti. O meglio, già sapevamo il perché. Ma le macerie di quella che un tempo era una “rock magazine”, ora rimasta disponibile solo in una versione online macilenta, borghese, piagnona, open border e pro-mondialismo – l’esatto contrario di come andrebbe inteso il rock insomma -, ce ne danno testimonianza quotidiana.
Ossessione nazista
Ieri però i giornalisti d’assalto della rivista si sono superati. In un articolo intitolato Rai2 è diventato un covo di nazisti e fanatici religiosi, l’autore tuona contro la messa in onda, avvenuta sabato 23 febbraio alle 20.45 sul Tg2, di “un’intervista-fiume” (due minuti) in cui il “filosofo e politologo Dugin ha parlato di Deep State alle nostre mamme e alle nostre nonne”. Dugin sarebbe, secondo Rolling Stone, “uno degli ideologi di riferimento del governo”, di qui l’accusa alla Rai di fare della sfacciata propaganda filogovernativa in prima serata, quando la famiglia italiana è riunita al desco. Dugin, ricordiamo, è il celebre filosofo russo che ha formulato la teoria dell’euroasiatismo – ossia l’idea di una integrazione politica, economica e culturale tra i Paesi dello spazio post-sovietico e di un ordine mondiale multipolare, non omologato culturalmente al liberalismo occidentale – e che la stampa mainstream presenta erroneamente come l’ideologo di Putin, al di là di ogni effettiva influenza sulle scelte del presidente russo. Due minuti e dieci di libero pensiero!
La frittata della nonna fa male
Ma forse l’autore dell’articolo avrebbe dovuto fare meglio “i compiti a casa” – sperando sempre che non fosse invece in malafede – perché “l’intervento-fiume” di Dugin al Tg2 in realtà era nulla, se confrontato con una intervista lunga il doppio andata in onda il 28 ottobre scorso a Mezz’ora in più della Annunziata. E’ stato il “soviet buonista” di Rai Tre ad aver dato più spazio al “Rasputin di Putin”, altro che colonizzazione sovranista di Rai Due. Molto probabilmente a Rolling Stone hanno fatto un po’ di confusione, visto che nell’articolo non citano il Tg2 ma proprio Mezz’ora in più (scambiandolo per un programma di Rai Due): è probabile quindi che l’autore dell’articolo non abbia visto in diretta il Tg2 ma che si sia confuso con la lunga intervista del programma dell’Annunziata, l’unica pubblicata su Youtube e sui podcast dei siti ufficiali Rai.
In una Rai dove si sospende per due settimane Collovati per una presunta dichiarazione sessista, ma si soprassiede sulla Finocchiaro che chiama gli uomini “pezzi di merda”, in una televisione di Stato che permette sul primo canale la messa in onda degli indigeribili pipponi immigrazionisti di Saviano – superati in dati ascolto da Paperissima Sprint – i giornalisti d’assalto di Rolling Stone vanno alla ricerca delle “prove di regime totalitario”.
Cristina Gauri
2 comments
Questa è tentata manipolazione mentale ad opera di patetici dissidenti tramite organi di stampa visibilmente forvianti
A parte che Dugin non è nazista, ma certe riviste musicali fanno ridere tanto sono faziose, ormai le leggono solo i residuati degli anni ’70. Del resto è un loro vecchio vizio, quello di non ascoltare (o addirittura provare a tacitare) chi espone un’idea diversa.