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Rugby, i primi due test match di un’Italia con sempre più anima e carattere

by Mauro Pecchia
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Roma, 19 nov – Sono già volati i primi due test match per l’Italia dell’ovale, il primo giocato a Catania (erano 23 anni che il rugby d’élite non approdava in Sicilia) e il secondo a Firenze. In entrambe le occasioni il pubblico delle rispettive città ha risposto molto bene, prova che è necessario da parte della federazione lavorare per allargare sempre più raggio di presenza della nostra nazionale, andando al di là dei soliti territori dove il rugby è più seguito o è addirittura religione.

Al Massimino di Catania gli azzurri hanno dato un’ottima prova di sé affrontando dei figiani combattivi, i quali hanno cercato di superare l’Italia attraverso la fisicità. I placcaggi duri delle Fiji hanno messo a dura prova i nostri ragazzi, che hanno risposto positivamente affidandosi alla testa più che all’orgoglio, esprimendo un ottimo gioco di reazione, chiudendo un primo tempo sul 10 – 10. Ha aspettato l’Italia, ha lasciato sfogare i diavoli figiani, più bravi nell’uno contro uno, ma è riuscita ad affrontare il secondo tempo senza imperfezioni, mantenendo la concentrazione e chiudendo il match con un meritatissimo 19 – 10.

Buona la prima, più difficile giudicare invece la seconda, questa volta contro l’Argentina, dove i rugbisti azzurri hanno retto la forza esplosiva degli argentini per 70’, poi è venuto meno il fiato e i sudamericani hanno approfittato con malizia. Una partita giocata al piede e con aggressione delle guardie da parte dall’Italia, ottima prestazione da parte delle nuove leve portate in campo da Conor O’Shea, il quale si sta rivelando sempre più abile nel lanciare giovani promettenti. Nel primo tempo Pumas in difficoltà in mischia e touche, e un’ottima prestazione degli azzurri, hanno permesso di concludere con il risultato sul 9 – 8 con Italia in vantaggio. Nella ripresa la prima mezz’ora è stata molto equilibrata sul piano del gioco e del punteggio, anche se con il passare dei minuti si è vista un’Italia sempre più stanca e fallosa, ciò ha permesso all’Argentina di aspettare e trovare il momento giusto per infliggere il colpo del K.O. prima del finale. E infatti sul 15 – 17 gli argentini trovano un varco e vanno a segno con Marcos Kremer, dopodiché il crollo psicologico italiano ha lasciato una sola squadra sul campo. I biancazzurri a fasce orizzontali riescono a ripetersi con Tuculet alla bandierina a 3’ dalla fine. Risultato finale 15 – 31. Doccia fredda per l’Italia, che certamente non meritava una sconfitta con una distanza così importante, ma nel rugby le partite durano 80’ e l’Argentina non vincendo da ben sette partite era affamata di riscatto.

Bisogna lavorare ancora molto sul piano psicofisico, ma certamente O’Shea sa quello che fa e partita dopo partita quest’Italia mostra sempre più anima e carattere. La prossima sfida sarà il 25 novembre allo Stadio Euganeo di Padova contro il Sudafrica: un anno fa a Firenze riuscimmo ad asfaltare gli Springboks con una storica impresa. Incrociamo le dita e prepariamoci a sostenere i nostri ragazzi.

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Mauro Pecchia

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Rugby, i primi due test match di un'Italia con sempre più anima e ... - Arcobaleno Sport 19 Novembre 2017 - 2:42

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