Roma, 24 feb – Il caro gasolio mette in difficoltà i trasportatori sardi, secondo quanto riportato da Agenzia Nova. Confartigianato Trasporti, in particolare, lancia un vero e proprio allarme. Il tutto nel contesto di un governo che, sulla benzina, ha praticamente scelto di non intervenire.
Caro gasolio, l’allarme di Confartigianato Trasporti
A parlare e manifestare disagio sono diverse associazioni dei traportatori, da Fai Conftrasporto, a Fita Cna, Fiap,Sna Casartigiani, Lega delle Cooperative, Unitai, Confcooperative e AGCI. Su tutte spicca la nota di Confartigianato Trasporti, per la quale “la fine degli sconti sull’accisa nei carburanti e l’incremento dei pedaggi autostradali nel 2023 potrebbero determinare un aumento annuo dei costi pari a 10.300 euro per ogni veicolo pesante”. Il che si traduce, naturalmente, in altra inflazione. Oltre quella che ha afflitto per tutto il 2022 l’Italia e l’Europa.
“Urgente intervenire”
Gli autotrasportatori sardi affermano che “tale repentini aumenti, alle imprese del settore potrebbero creare una crisi di liquidità e metterle nella condizione di non riuscire a rispettare le scadenze con problematiche che ricadrebbero su costi e tempi di consegna delle merci essenziali per tanti settori economici. È quindi urgente intervenire a sostegno del comparto dell’autotrasporto, con misure specifiche che diano sollievo ad un settore essenziale per la movimentazione delle merci, dei beni alimentari e di prima necessità perché le aziende riescono a stare dentro i costi”.
Alberto Celletti