Roma, 4 mag – L’Italia è come la Serbia. No, anzi, sta diventando come la Serbia, secondo il “Vate”. Roberto Saviano è come i grandi fuoriclasse nel calcio. Anche quando non è in forma e la partita non lo fa esprimere al massimo, qualche tocco da campione lo tira fuori sempre. Così avviene in un’intervista rilasciata a La Stampa dallo scrittore, riportata su Libero.
L’ultima di Saviano: “Italia come la Serbia”
“La sai l’ultima di Saviano?” potrebbe diventare agilmente gergo popolare. Diciamolo chiaramente: ha fatto di meglio, perfino di più ridicolo ma qualche volta anche più pseudofurbo. Però la sciocchezza è forte lo stesso. Il discorso fuoriclasse espresso nell’introduzione, appunto. “Ciancio alle bande”, e ascoltiamo/leggiamo cosa dice il Robertone – purtroppo – nazionale. Pim pum pam, eccola: “L’Italia si sta avvicinando sempre di più alla Polonia, all’Ungheria di Orban, alla Serbia. Si sta balcanizzando“. E potremmo anche fermarci qui. In effetti, alla collezione prestigiosa mancava il paragone con Belgrado. Tanto per cambiare e nella migliore delle tradizioni sinistre, lo scrittore lancia l’allarme contro la democrazia in pericolo: “Da noi gli intellettuali critici si sentono sempre più soli”.
Sempre meno idee
Noi lo diciamo da tempo: Saviano è in evidente crisi creativa. Un personaggio che è sempre stato da avanspettacolo, sia chiaro, ma spacciato per giornalista di critica, soltanto che il giochino, quanto meno come presentazione, per un po’ ha funzionato. Da anni, ormai, gira intorno a sé stesso. Oltre all’Italia che sarebbe come la Serbia, puntare sull’assenza di democrazia è troppo perfino per lui. Specie quando aggiunge che “di fronte alla critica questa destra crea il deserto”, nel senso che non si potrebbe criticarla. Situazioni da seconda Repubblica berlusconiana dei primi tempi insomma. Ma – se possibile – ancora più stupide.
Stelio Fergola
3 comments
Il punto sostanziale è che le fonti di questa marionetta non sono più le stesse degli inizi.
Ma perché capitano tutte in Italia sta gente del cx
E tu stai diventando come mio zio.