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“Se il bambino muore c’è il sostituto”: le agghiaccianti “garanzie” delle aziende dell’utero in affitto

by Stelio Fergola
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utero in affitto

Roma, 23 mar – Le aziende che offrono “servizi” di utero in affitto offrono garanzie sulla “merce” che definire inquietanti è dir poco. Siamo sui livelli di un “soddisfatti o rimborsati” talmente inquietante da sembrare impossibile nella realtà. Eppure reale lo è sul serio, stando a quanto si legge nel sito ufficiale di una di esse, tale Gestlife, che alla voce “informazioni su di noi” si presenta con queste parole: “La maternità surrogata è la nostra vita”.

Utero in affitto e bambino “assicurato”

Non si scherza, le aziende di utero in affitto sono “serie”. E garantiscono anche contro eventuali perdite accidentali del “prodotto”. Così al punto 24 della voce “garanzie” che si trova sul sito, si legge esplicitamente di assicurazione per eventuale decesso del bambino entro i due anni dal concepimento. Esattamente come un prodotto medio acquistato sul mercato, la cui garanzia è proprio di due annualità: “Purtroppo, dopo il 7° mese, tutte le agenzie considerano che se il bambino nasce prematuro e muore, il programma è stato portato a termine e si rimane senza bambino e senza soldi. GestLife è l’unica compagnia al mondo che vi copre per questa terribile eventualità, garantendovi il riavvio dello stesso programma che avevate contratto, fino a due anni dopo la nascita, in caso di morte del bambino per qualsiasi motivo o causa (compresi gli incidenti domestici o stradali). Senza alcun costo per voi. Vogliamo che siate sicuri di avere il bambino che desiderate, qualunque cosa accada.”

Bambini come televisori

I bambini, dunque, nel magico mondo dell’utero in affitto, sono assimilabili a dei televisori, a dei divani, a degli elettrodomestici in generale, insomma a puri oggetti che se si rompono possono essere rimpiazzati, difetti di fabbrica o meno. D’altronde, la merce è costosa (si arriva anche a 200mila dollari nel prosperoso “mercato mondiale” della pratica), dunque appare il minimo tutelare il consumatore. Per continuare il percorso verso la distruzione dell’essere umano a qualsiasi costo, pur di espandere mercati e occasioni di mercificazione. Al solo scopo di far finta di rendere possibile l’impossibile (oltre che enormemente dannoso per qualsiasi società voglia crescere in modo sano). Qualcuno ha detto: il prossimo passo potrebbe essere la spedizione dei bimbi direttamente a casa. Chissà quanto potrebbe essere un’affermazione lontana da una futura e incredibile realtà.

Stelio Fergola

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1 commento

lks 23 Marzo 2023 - 2:48

quando si ha a che fare col demonio non puoi nemmeno scappare

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