Roma, 20 feb – “Una brutta copia di Giuseppe Cruciani, tale Antonio… mi pare si chiami così, Scanzi, capelli dritti e un po’ di fondotinta per tentare di apparire più giovane, mostra una così sgradevole forma di disprezzo per le donne di 50 anni come se fossero colpevoli di avere un’età… che forse oggi è anche la sua”. In un video pubblicato su Facebook, Vittorio Sgarbi torna all’attacco di Andrea Scanzi, giornalista e scrittore di certo non un campione di simpatia e umiltà (già più volte nel mirino delll’altro implacabile Vittorio, Feltri). L’occasione stavolta è servita a Sgarbi, attaccato direttamente dal “sempre umile” Scanzi in un suo pezzo. “L’età è una colpa? Le povere 50 enni sono guardate da lui dall’alto dei suoi 40 anni – aggiunge lo storico e critico d’arte citando l’odioso presuntuosetto in questione – pensate che cervello, che razzismo, che mancanza di rispetto, con piccoli spettacoli in piccoli teatrini che non riesce mai a riempire“. “‘Molte donne ci provano con me’, dice. Nei teatri e sui social. Però lui dice che è fidanzato e quindi respinge i loro assalti”, prosegue Sgarbi, che poi chiosa: “Fa ridere pensando di dire cose serie, invece dice solo cose senza senso”.
L’affronto e la sfida a duello televisivo
“Io che l’ho massacrato in tv, capra com’è, incapace com’è, convinto di aver fatto chissà quale combattimento – aggiunge Sgarbi – ora lui è spesso ospite di Lilli Gruber, forse per tenerezza. Sappi Lilli che lui ti disprezza in quanto 50 enne, lei – donna piena di intelligenza e fascino, lo ospita nonostante lui veda le 50 enni come se fossero delle befane”. “In questo suo ritenersi titolare di chissà quale fascino e con la rabbia di chi non vuole vedere chi ha avuto più successo e ha fatto più cose di lui, scrive di ‘spoglie mortali di Sgarbi’ e poi di ‘mitraglia delle spoglie mortali di Sgarbi’. Uno come fa a scrivere delle cazzate del genere?”, dice il grande critico d’arte. “Come fa a pensare di avere un pensiero, uno che è solo capace di rabbia, di invidia?”. A quel punto Sgarbi lo sfida a duello – si fa per dire – per il grave affronto: “Vieni in tv con me, Scanzi, che ti mangio vivo, capra nana“, conclude.
Adolfo Spezzaferro