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Sicurezza nazionale, così la Germania ferma l’ingresso dei cinesi nella rete elettrica

by Armando Haller
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Berlino, 11 ago – Il governo tedesco ha dato mandato alla banca pubblica per gli investimenti KfW di acquisire il 20% di 50Hertz, società che gestisce la rete elettrica nella parte nordorientale del Paese. Vengono così allontanate le mire di State Grid of China (Sgcc) sulla quota ceduta dal fondo infrastrutturale australiano Ifm. In un comunicato congiunto, i ministeri di economia e finanze hanno fatto sapere che la decisione è stata presa “seguendo considerazioni relative alla sicurezza politica”, visto che “il governo ha grande interesse alla tutela di infrastrutture energetiche ritenute critiche”.

Una mossa accolta con favore dalla stessa azienda che, si legge in una nota, ha mostrato “quanto fondamentale sia la rete elettrica di trasmissione come parte delle infrastrutture critiche del Paese”. Con una rete di trasmissione di 10mila km che serve 18 milioni di persone e copre città importanti come Berlino e Amburgo, 50Hertz si affianca infatti ad altre tre aziende che gestiscono le reti di alta tensione tedesche.

La quota acquisita dall’Istituto di credito per la ricostruzione (KfW) è stata ceduta dal fondo australiano Ifm, che insieme ai belgi di Elia nel 2010 aveva acquistato l’azienda dagli svedesi di Vettenfall, per 810 milioni di euro. I cinesi avevano provato ad acquisire parte della società già nei primi mesi del 2018, quando Ifm aveva manifestato la volontà di cedere la propria quota del 40%, ma furono superati dai soci di maggioranza supportati dal governo tedesco.

Un’operazione, quella della banca pubblica tedesca (80% proprietà del governo federale e 20% dei lander), che seppur presentata come temporanea dovrebbe aver mandato un messaggio chiaro agli investitori internazionali. Mossa peraltro in linea con gli intendimenti del ministro dell’economia Altmaier, che in una recente intervista al quotidiano Die Welt, vicino alle posizioni degli industriali, ha sottolineato “vogliamo poter controllare più da vicino società nel settore della difesa, delle infrastrutture civili e dell’information technology legato alla sicurezza“. Lo stesso giornale ha inoltre preannunciato una misura che a breve dovrebbe imporre una riduzione (dal 25% al 10%) della soglia di acquisto oltre la quale il governo può bloccare le operazioni che interessano le aziende tedesche. Tra l’altro, la norma avrebbe permesso al governo di intervenire direttamente proprio sul caso 50Hertz, senza dover muovere la banca pubblica.

Lo stesso approccio potrebbe tuttavia non riuscire al Portogallo, dove China Three Gorges (azienda energetica di proprietà pubblica) è riuscita a entrare grazie alle condizioni di salvataggio imposte nel 2011 dalla troika (Ue, Bce e Fmi), che hanno prescritto la vendita della quota pubblica di Energias de Portugal (Edp). Il colosso cinese sarebbe infatti prossimo all’acquisizione del controllo di quello che è uno dei più importanti gruppi industriali portoghesi.

L’interesse dei cinesi per le reti elettriche ha del resto già portato i suoi frutti in Grecia, dove State Grid si è aggiudicata la gara per la vendita del distributore di Atene (Edmie), battendo l’italiana Terna. Ma soprattutto nel nostro Paese, dove nel 2014 lo stesso colosso cinese (350 miliardi di fatturato nel 2017) ha acquisito il 35% di Cdp Reti, la controllata di Cassa Depositi e Prestiti che detiene una partecipazione del 30% in Snam, una analoga in Terna e una del 26% in Italgas. Un’operazione da due miliardi, conclusa in piena era Renzi e che, purtroppo per noi, non ha stimolato le stesse reazioni dei tedeschi.

Armando Haller

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2 comments

Luca 11 Agosto 2018 - 3:16

Magari avessimo politici così intelligenti anche qui. Interi settori strategici sono in mano straniere

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angelo 11 Agosto 2018 - 8:17

Con le infrastrutture sensibili in mano straniere ci tengono per le palle, grazie a coso! ( mi da fastidio solo a nominarlo)

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