E il calo è generalizzato, riguarda sia Nord che Sud, anche se delle differenze rimangono: la provincia autonoma di Trento ha la più alta speranza di vita (81,3 e 86,1 anni), mentre la maglia nera va alla Campania (78,5 anni per gli uomini e 83,3 per le donne). Gli esperti puntano il dito sulla prevenzione: non se ne fa, o se ne fa troppo poca. Stesso discorso per i vaccini, sia per l’infanzia che per gli anziani, che oggi godono di una immotivata cattiva fama. Inoltre, come rivelano diversi sondaggi recenti, sempre più italiani fanno economia anche sulle cure mediche a causa della crisi. Di certo non contribuisce alla nostra longevità il fatto che cominciamo a essere un popolo di obesi: le persone in sovrappeso sono passate dal 33,9 al 36,2%.
Spiega Walter Ricciardi, che oltre ad aver coordinato il rapporto è presidente dell’Istituto superiore di sanità: “L’unico Paese democratico che ha registrato un passo indietro del genere – rimarca- è la Danimarca 21 anni fa e poi la Russia post-comunista, che invece di investire in prevenzione si è disgregata”. L’Italia, spiega, è “l’ultimo Paese ad investire in prevenzione, a cominciare dalle vaccinazioni. E poi ci sono gli screening oncologici, mai partiti e che funzionano a macchia di leopardo, soprattutto per le donne”.
Roberto Derta