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Lo spot cinese non รจ razzista, siamo noi ad essere autolesionisti (VIDEO)

by Davide Di Stefano
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Roma, 27 mag – Lo spot arriva direttamente dalla Cina e qui da noi giร  in molti lo accusano di razzismo. Una donna cinese sta facendo il bucato, un uomo di etnia africana che le stava riverniciando la parete si avvicina per farle delle avances, lei finge di stare al gioco ma poi lo prende e lo sbatte nella lavatrice. Lui riesce fuori “bianco e pulito” (e di etnia cinese) per la gioia della massaia. Si tratta chiaramente di razzismo, giusto? Sulla rete e sulle testate politicamente corrette come il Corriere della Sera questo viene definito “lo spot piรน razzista di sempre”. Perchรฉ un africano che si trasforma in cinese dovrebbe essere migliore?

La domanda perรฒ, ce la dovremmo porre noi italiani, visto che lo spot dei detersivi Qiaob altro non รจ che un remake di una pubblicitร  di una decina di anni fa della “Coloreria Italiana”. In molti se la ricorderanno: lรฌ era un “italiano medio”, rachitico e in mutande, che lavato si trasformava in un muscoloso “stallone nero”, con palesi sottintesi di natura sessuale. Quello perรฒ non era razzismo, perchรฉ quando il razzismo รจ contro i bianchi diventa giusto, oppure “divertente” come nel caso della Coloreria Italiana.

Questo confronto tra le due pubblicitร  รจ paradigmatico rispetto allo spirito “tafazziano” rispetto alla questione etnica, italiano ed europeo. Lo spot della Coloreria Italiana era “divertente e virale”, quello cinese se fatto in Italia avrebbe prodotto una condanna per Legge Mancino. Eppure, concettualmente, il messaggio รจ lo stesso.

https://www.youtube.com/watch?v=yUDimPj0Gig&feature=youtu.be

Davide Di Stefano

 

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20 comments

Paolo 27 Maggio 2016 - 4:20

Me lo ricordo molto bene, lo spot di “coloreria italiana”. Offensivo, avvilente, tanto che quando seguivo la TV e lo vedevo “partire” cambiavo immediatamente canale, per non dover vedermelo.

Chapeau allo Spot cinese. Noi, dai Cinesi, abbiamo solo da imparare, e basta.

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Martino 27 Maggio 2016 - 8:44

Ma pensa… quindi quei tizi che chiamano negri non sono sporchi… sono davvero cosรฌ…

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francesco 27 Maggio 2016 - 11:46

il messaggio non รจ lo stesso.
il significato di un messaggio dipende dal contesto a cui il messaggio (volendo o meno) fa riferimento.
Perchรจ ha senso (che piaccia o meno) il concetto di “orgoglio omosessuale” mentre non ha senso il concetto di “orgoglio eterosessuale”? perchรจ non esiste un contesto che ti dice che dovresti vergognarti ad essere eterosessuale, mentre esiste un contesto che ti dice che dovresti vergognarti ad essere omosessuale. Affermare di essere orgogliosi di essere omosessuali ha senso (che si sia o meno d’accordo) perchรจ si oppone ad un messaggio contrario. Dieci o 15 anni fa in italia aveva senso dire che “nero รจ meglio” perchรจ si opponeva ad un messaggio taciuto, o anche detto, ma comunque diffuso, secondo cui “nero รจ (o era) peggio”.
il messaggio dello spot cinese รจ semplicemente alimentazione del pregiudizio diffuso.
la si puรฒ pensare come si vuole, su neri o omosessuali, ma il meccanismo รจ quello. ed รจ razzista.

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paolo ferraris 27 Novembre 2018 - 1:27

vaglielo a raccontare ora a D&G….ehehe

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Gab 28 Maggio 2016 - 7:36

Il concetto di “orgoglio omosessuale” o “orgoglio nero” puรฒ avere senso si, ma se sei omosessuale o nero.
Altrimenti รจ autolesionismo. Piaccia o meno.

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francesco 28 Maggio 2016 - 1:58

ma l’autolesionismo sarebbe quello dello spot della coloreria?
a me pare che vorrebbe essere autoironico.
poi รจ razzista pure quello per due motivi:
perchรจ lo stereotipo dello “stallone nero” non รจ un’immagine troppo lusinghiera (“hanno il senso del ritmo, sanno giocare a pallone e ce l’hanno grosso”).
ed รจ razzista anche nella sua pretesa di essere autoironico. รจ piรน sottile il motivo: uno รจ autoironico quando prende in giro una propria caratteristica; in questo caso “una caratteristica comune di noi italiani che scherziamo con la nostra pancetta e la pelata che avanza opponendola alla prestanza di loro neri stranieri”. Il razzismo sta nel fatto che il ragazzo nero che esce dalla lavatrice potrebbe essere altrettanto italiano di quello che ci รจ entrato. lo spot da per scontato, secondo me, che noi gli italiani con la pancetta siamo quelli bianchi, quelli un pรฒ piรน scuri sono irrimediabilmente altro.

secondo me perรฒ quello che c’รจ dietro all’articolo รจ altro ed รจ che noi dovremmo fare gli spot in cui il nero entra nella lavatrice ed esce pulito. questo sarebbe il modo per non essere autolesionisti.
e anche per questo avevo fatto l’esempio dell’orgoglio omosessuale e di quello eterosessuale. perchรจ mi sembra che ciรฒ che muove l’articolo, al fondo, sia il meccanismo per cui le maggioranze si sentono di dover affermare la propria identitร  a discapito delle minoranze, talvolta mimandone anche le modalitร , perchรจ si sentono minacciate dall’esistenza delle minoranze.
e questo non so se รจ razzista, probabilmente lo รจ, ma soprattutto รจ stupido. รจ il mito della purezza.

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Paolo 29 Maggio 2016 - 2:52

No, guardi che lei sta prendendo almeno un paio di cantonate, ed abbastanza clamorose.

Innanzi tutto, รจ molto sconclusionata – per non dire umoristica – la sua affermazione che “Il razzismo sta nel fatto che il ragazzo nero che esce dalla lavatrice potrebbe essere altrettanto italiano di quello che ci รจ entrato. lo spot da per scontato, secondo me, che noi gli italiani con la pancetta siamo quelli bianchi, quelli un pรฒ piรน scuri sono irrimediabilmente altro.”

Qui, lei vuole cercare a tutti i costi di far quadrare un cerchio, e lo fa piuttosto male perchรจ di fatto, che le piaccia o no, cerchio รจ e cerchio rimane.
Gli italiani storicamente sono nati di pelle bianca, almeno fino al decennio degli anni ’90. L’ acquisizione di italiani (di cittadinanza) di etnia differente รจ un’ evento che si sta consolidando solo in quest’ultimo decennio, e non รจ assolutamente ancora stato acquisito definitivamente come parte integrante del nostro bagaglio culturale nazionale.

Lo spot della coloreria, me lo ricordo benissimo, รจ stato girato (e trasmesso) solo una decina di anni fa circa, quando il fenomeno dell’ immigrazione incontrollata (e quindi del proliferare di questi “nuovi italiani” che le piacciono tanto) si stava profilando, ma non aveva certo ancora raggiunto le dimensioni che ha attualmente.

Quindi, anche solo da un punto di vista, diciamo “storico”, lo spot di coloreria aveva a tutti gli effetti un significato razzista CONTRO gli uomini italiani, sdoganando in maniera molto palese (ed anche piuttosto offensiva) lo stereotipo dell’ uomo di colore “stallone”.

In secondo luogo, si sta sbagliando altrettanto clamorosamente sul senso profondo del presente articolo, che lei ha letto con tutta evidenza in modo molto superficiale e qualunquistico.

Il senso dell’ articolo, รจ che la societร  europea, occidentale di oggi, dietro il paravento assolutamente fumoso (e menzognero) di voler combattere il razzismo, cerca al contrario (e con l’ ausilio di tutti i mezzi di comunicazione di massa, pubblicitร  commerciali incluse) di sdoganare un pesante razzismo di polaritร  opposta.

Non si cerca affatto di creare un clima di effettiva e tranquilla convivenza tra culture, etnie, tipi diversi. Si cerca invece di contrapporre un stereotipo di senso contrario, agli stereotipi che abbiamo ereditato dal passato. E questo, non solo รจ profondamente stupido – perchรจ i tempi dell’ America e dell’ Europa colonialiste e schiaviste sono veramente tempi passati, sono storia morta e sepolta che si studia giusto sui libri – ed un qualsiasi uomo Italiano (o europeo) dei tempi attuali (e di pelle bianca) non si sognerebbe assolutamente di fare affermazioni razziste nei confronti di appartenenti ad etnie di diverso colore e cultura, non fosse altro per il sacro e profondo timore di essere additato alla pubblica gogna proprio con quell’ infamante epiteto di “razzista”, vera e propria accusa “acchiappatutto”, marchio di infamia universale con cui i benpensanti del XXI Secolo credono davvero di poter esorcizzare i mali della societร  e giungere cosรฌ all’ Eden della Societร  Perfetta (vede dove, in realtร , va a nascondersi il mito della purezza?)

Ma comprendo che, per i sopraccitati benpensanti, rinunciare alle proprie stimolanti quanto fantasiose e completamente fasulle cacce alle streghe sarebbe un trauma, che potrebbe persino privarli del significato della loro esistenza.

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francesco 30 Maggio 2016 - 2:38

Innanzitutto, grazie Paolo. Sono ospite su un sito che credo sostenga opinioni molto distanti dalle mie e il fatto che lei si sia preso la briga di rispondere cosรฌ nel merito รจ una cosa che mi lusinga. Non sono ironico eh.

Vado al contrario:
-Il significato della mia esistenza non mi รจ sempre chiarissimo, perรฒ in generale le cacce alle streghe non mi aiutano molto a chiarirlo. Come tutti, sostengo un pรฒ la mia identitร  personale con l’adesione a qualche gruppo o consorteria che mi conforta nelle mie opinioni, cercando di mantenere un qualche spirito critico anche su quelle, perรฒ. Credo che lo facciamo tutti, altrimenti non saremmo qui a perder tempo. Alla tribรน dei benpensanti perรฒ vorrei arrivare a non iscrivermi mai. Speriamo.
-L’eden della societร  perfetta sarebbe quello della societร  liquida, aperta a tutto etc? รจ come il mito della purezza. Non funzionano perchรจ prima di tutto sono stupidi. Arroccarsi in qualche mito di uniformitร  sociale, culturale o etnica non รจ che aiuti tanto perรฒ. Quando sento i discorsi impostati al “noi siamo cosรฌ” o “questa รจ la nostra identitร  culturale”, mi chiedo sempre chi siano quei “noi” e a quale “identitร  culturale” si faccia riferimento. A stringere il cerchio del “noi” perchรจ chi ci sta dentro sia “passabilmente identico culturalmente” si arriva al condominio se non al piaerottolo, dove tra dirimpettai si litiga poi che รจ una bellezza. Io e lei siamo italiani entrambi, eredi della stessa vaga e vasta identitร  culturale nazionale e di tanto altro: un pรฒ di cultura ebraica, molta identitร  cristiana, le radici nel razionalismo greco, la conoscenza della cultura europea e l’influenza di quella americana. Io poi magari sono di colore, adottato da una famiglia italiana nell’82, mia madre adottiva รจ ebrea (la sua famiglia vive a Roma dal primo secolo dopo Cristo), mio padre รจ cristiano non osservante e io ho deciso invece che la fede Cattolica era quella giusta per me. Poniamo. Dove mi mette? Una societร  che parte dal concetto di differenza delle identitร  e di loro sovrapposizione diventa l’Eden della societร  perfetta se รจ preso come scopo magico che tutto risolve, ma รจ anche e soprattutto un ritratto abbastanza fedele di quello che sta accadendo, di ciรฒ che รจ sempre accaduto (anche in Italia e almeno dai tempi dei romani) e che adesso succede semplicemente di piรน. E’ la soluzione? No รจ il ritratto di ciรฒ che accade e che apre problemi di gestione… La storia poi ci dice che si รจ fatto piรน o meno finta che cosรฌ non fosse (di solito sotto le dittature) o si sono escogitati modi per gestire queste inevitabili differenze, convivenze, sovrapposizioni.
ma cerchiamo di non perderci:
– “Il senso dellโ€™ articolo, รจ che la societร  europea, occidentale di oggi, dietro il paravento assolutamente fumoso (e menzognero) di voler combattere il razzismo, cerca al contrario (e con lโ€™ ausilio di tutti i mezzi di comunicazione di massa, pubblicitร  commerciali incluse) di sdoganare un pesante razzismo di polaritร  opposta.”:
L’ironia, la satira, e l’umorismo funzionano come tali quando prendono in giro il potere. Sparare sull’ambulanza non fa ridere. Prendere in giro le minoranze rimarcando degli stereotipi culturali รจ razzista.
Il razzismo non รจ nรจ al dritto nรจ al rovescio e la mia impressione รจ che quando si fanno questi discorsi sui razzismi al contrario si fanno dei discorsi razzisti. E’ razzista (“al contrario”) il fatto che gli alloggi popolari vengano assegnati secondo una graduatoria? o “prima tutti gli italiani poi gli altri”? E’ razzista fare classi scolastiche integrando cittadini stranieri e italiani anche se i primi rallentano l’apprendimento per le difficoltร  linguistiche? E’ razzista rivendicare diritti per le unioni fra persone dello stesso sesso anche se poi qualcuno sentirร  per ciรฒ stesso sminuito il valore della propria unione eterosessuale?
Credo che ci si possa affidare al rispetto della costituzione (quella veramente frutto di uno sforzo di integrazione fra molti aspetti della vaga e vasta cultura italiana) e delle leggi che ne discendono.
A me sembra che tutto turba chi si sente attaccato nella propria fantomatica identitร  collettiva in pericolo. Per questo penso che al fondo di chi fa discosi sul razzismo al contrario del bianco che entra in lavatrice ed esce nero, ci sia l’idea che sarebbe un modo per difendersi cominciare (o ricominciare) a fare dei begli spot con il nero che finalmente passa in lavatrice ed esce pulito. Forse dieci anni fa quello spot pareva solo di cattivo gusto. Oggi รจ pericoloso e indice di un atteggiamento culturale. Non รจ lo scherzo un pรฒ becero e razzista sulle panzette dell’italiano medio e le misure del nero di turno; รจ l’indice di un atteggiamento piรน vasto. E vissuto come pericoloso perchรจ di neri in giro ce ne sono di piรน e non sono piรน quelli della pubblicitร  del tartufรฒn, questi vogliono i diritti. E allora รจ razzismo al contrario. Perchรจ quando la razza migliore prende in giro la peggiore รจ razzismo al dritto, quando รจ la peggiore a prendere in giro la migliore รจ razzismo al contrario. Ma quella รจ sempre la razza peggiore.

Tornando a noi e al complotto che mna lanostra inscalfibile identitร , mi sembra di vedere che ogni relativizzazione dei giudizi di valore, ogni richiesta di integrzione culturale e sociale, ogni rivendicazione di diritti della minoranza sarebbe parte di una strategia miope di denigrazione della maggioranza.
I diritti degli altri sono una diminuzione dei nostri? Di noi che siamo Noi, monoliticamente identificati, culturalmente autarchici e magari anche storicamente piรน stalloni degli altri.
Stiamo parlando di minoranze, sia dal punto di vista del numero che del potere. E’ un paradosso dire che “ormai son piรน loro di noi” (e poi chiederei “ma noi chi?!”) come รจ strumentale dire che se una casa popolare viene assegnata ad una famiglia rom prima che a una italiana allora vuol dire che hanno piรน diritti di noi. Hanno alcuni diritti come i nostri, testimoniati dalla loro posizione in graduatoria. Ma forse questo fa problema.
Ma davvero ci sarebbe un complotto mirante a far passare il messaggio che gli italiani delinquono a danno degli immigrati? Che la vera religione รจ l’islam e che hanno ragione i terroristi a farsi saltare in aria per affermarla? Che i neri sono piรน belli, simpatici, intelligenti e onesti dei bianchi? Che dovremmo fare indossare il velo alle nostre figlie? Che essere eterosessuali รจ una cosa vergognosa che al massimo puรฒ essere tollerata nell’intimitร  del proprio domicilio, ma non facendone parola nemmeno coi familiari piรน stretti? Che il modello culturale che dovrebbero proporre le scuole รจ quello di qualche remota tribรน africana?
Ma davvero c’รจ in atto un complotto del genere o basta molto ma molto meno, giusto la richiesta di riconoscimento di diritti, per far scattare le paranoie di chi si sente attaccato da chiunque adombri la possibilitร  che tutto non sia cosรฌ univoco come sei vorrebbe?

Forse ho fatto di nuovo casino. E mi sono lasciato anche un pรฒ prendere.
Aggiungerei: ma se lo spot fosse americano e nella lavatrice entrasse l’italiano medio identificato come il gagร  siciliano un pรฒ effeminato, mammone e in odore di mafia e ne uscisse l’americano con la mascella quadrata, che succederebbe? Ma questo รจ un altro discorso.

Cordialmente

Reply
Paolo 30 Maggio 2016 - 5:09

“A me sembra che tutto turba chi si sente attaccato nella propria fantomatica identitร  collettiva in pericolo. Per questo penso che al fondo di chi fa discosi sul razzismo al contrario del bianco che entra in lavatrice ed esce nero, ci sia lโ€™idea che sarebbe un modo per difendersi cominciare (o ricominciare) a fare dei begli spot con il nero che finalmente passa in lavatrice ed esce pulito. Forse dieci anni fa quello spot pareva solo di cattivo gusto. Oggi รจ pericoloso e indice di un atteggiamento culturale. Non รจ lo scherzo un pรฒ becero e razzista sulle panzette dellโ€™italiano medio e le misure del nero di turno; รจ lโ€™indice di un atteggiamento piรน vasto. E vissuto come pericoloso perchรจ di neri in giro ce ne sono di piรน e non sono piรน quelli della pubblicitร  del tartufรฒn, questi vogliono i diritti. E allora รจ razzismo al contrario. Perchรจ quando la razza migliore prende in giro la peggiore รจ razzismo al dritto, quando รจ la peggiore a prendere in giro la migliore รจ razzismo al contrario. Ma quella รจ sempre la razza peggiore.”

Lo vede che, senza accorgersene, anche lei di fatto fa del razzismo?
Ma chi le ha detto che c’รจ una razza peggiore, ed una migliore? Non certo io.

Inoltre, sbaglia quando scrive “fantomatica identitร  collettiva di turno”. Per quale motivo dovrebbe essere fantomatica? Ritiene che queste identitร  collettive non esistano? Che siano un fenomeno puramente emotivo, epidermico, di reazione a quanto sta succedendo in questi giorni? Si sbaglia di grosso.

Lo sbaglio che commette lei, e come lei lo commettono numerosissime persone, soprattutto molto giovani (e che come tali, sono le piรน bombardate dal condizionamento culturale che una determinata parte politica fa di tutto, per ottenere) รจ quello di ritenere che la cultura che si sta affermando in questi ultimi anni, globalizzata, liquida, informe e come tale orientata a respingere i concetti di identitร  e di appartenenza (e tutti gli altri che ne sono corollario) costituisca non solo “l’ ultima spiaggia” evolutiva, ma anche che sia sempre stato cosรฌ. Ed รจ proprio questo l’ inganno (antistorico e soprattutto, del tutto innaturale) in cui senza volerlo, lei รจ caduto anzi, l’ hanno fatta cadere.

Ad essere artefatta, innaturale, รจ proprio questa pretesa civiltร  globale in cui tutti dovremmo sentirci “cittadini del mondo”. E’ una costruzione totalmente artificiosa, propria della cultura del XX Secolo, conseguenza di alcune tra le ideologie che esso Secolo, ha generato e sviluppato. Non esiste alcun ordine divino che sostiene che le cose debbano essere realmente cosรฌ, e non in un altro modo.

Conosce la Novella della Rana nello stagno? Gliela riassumo : In fondo ad un pozzo, ormai quasi completamente prosciugato, si era formato un piccolo stagno presso il quale prosperava un vero e proprio piccolo “micromondo” popolato da insetti ed altre minute creature. Vi era anche una Rana, la quale si nutriva agevolmente di queste creature e, trovandosi nella posizione di essere la dominatrice incontrastata, si era convinta di essere invincibile. Un giorno questa rana decise di risalire la parete del pozzo onde esplorare meglio il mondo circostante. Giunta in superficie, avvistรฒ subito una tartaruga, e convinta di averne facilmente ragione le si avventรฒ contro. La tartaruga, vistasi assalita, altro non fece che ritirarsi nel guscio, in attesa che alla Rana passassero finalmente i bollori. Quando finalmente la Rana, esausta, dovette riconoscere di non essere in grado di sconfiggere la tartaruga e si arrese, domandรฒ a quest’ ultima come potesse essere cosรฌ forte da riuscire a resistere ai suoi attacchi. Ed allora, finalmente, la Tartaruga potรจ parlare. E spiegรฒ alla Rana che essa, essendo nata, cresciuta e vissuta sempre in fondo al suo pozzo, aveva finito per convincersi che quel pozzo fosse tutto il mondo, e di essere per conseguenza una creatura imbattibile. Le disse anche che in realtร , quel pozzo era assolutamente nulla rispetto alla reale estensione del mondo. Non solo. “Tu, che tra gli abitanti dello stagno eri la piรน forte, fuori dal tuo pozzo sei in realtร  una delle creature piรน piccole, vulnerabili ed indifese che ci siano in natura.”

La storia ci dice che la Rana, completamente ridimensionata e terrorizzata dalle rivelazioni della Tartaruga, tornรฒ di filato in fondo al suo pozzo, e lรฌ rimase finchรจ visse.

Vede, l’ errore che noi europei (ed in generale occidentali) stiamo commettendo da decenni a questa parte, รจ di non saper metterci realmente in discussione, e come tali, di comportarci un po’ come la Rana del racconto. Le nostre idee, o meglio la nostra cultura, o meglio ancora la nostra concezione ATTUALE della societร , non sono ne eterne, ne universali. Esistono interi paesi, che queste idee le ignorano, o le disprezzano, o le hanno addirittura superate.

Ci rifletta bene, questo รจ il mio consiglio. Dalle sue parole, mi sembra di capire che lei sia una persona che vorrebbe veramente comprendere quello che sta accadendo, ed argomentare in modo intelligente. Perรฒ, mi permetta di farglielo notare, senza che lei se ne accorga la sua mentalitร , la sua visione della societร , dei rapporti umani, di tutto, sono “viziate” da una cultura precedente a lei, e che le รจ stata indotta – presumo – dall’ambiente in cui lei รจ vissuto. Prima o poi, se lo ricordi, questo mondo liquido e fluido, che drammatizza sul significato letterale di un termine e che poi, in nome di una ideologia fumosa punta il dito sui presunti diritti civili di pluricriminali e pluripregiudicati trattando la gente comune, ed onesta, come pecore da condurre al macello quando ciรฒ possa essere considerato utile, crollerร , e con esso, crolleranno queste pseudoideologie. I predatori sono giร  la fuori, accquattati nell’ ombra. Non attendono altro che il segnale del nostro definitivo cedimento.

Un saluto cordiale, e Buona Fortuna.

Reply
Sollevato 30 Maggio 2016 - 3:15

Gentile Francesco, anchio sono spesso di passaggio su questo sito, che ospita sia articoli che non condivido, sia altri che reputo invece interessanti, come questo;
mi intrometto per una nota “statistica”: Lei ha detto che la critica non รจ corretta ed ha portato lรฌesempio del confronto eterosessuale-omosessuale: non lo ritengo pertinente e le spiego il motivo: gli omosessuali sono, in tutte le societร , una MONORANZA rispetto agli eterosessuali, e sempre resteranno minoranza per motivi biologici-genetici, pena l’estinzione della societร  stessa. Al contrario, il binomio africano-europeo รจ ben diverso!
La popolazione europea si aggira oggi sui 500 milioni, e con la bassa natalitร  che si ritrova, le stime demografiche la danno a 500 milioni anche nel 2100. Nello stesso arco temporale invece, l’Africa, che ora ha 1,1 miliardi di abitanti, passerร  a circa 4,1 miliardi, di cui molti si trasferiranno in europa (sta giร  succedendo). Fra 80 anni un abitante di questo pianeta su 4 sarร  africano. Pretendere quindi, come fa lei e come tutti i giornali e media mainstream, che l’ironia verso i neri sia razzismo “PERCHE’ SE LA PRENDE CON UNA MINORANZA”, รจ quantomeno da ignoranti, se fatto in buona fede, da menzogneri se fatto di proposito. Attualmente, nel mondo, la popolazione europea รจ MINORANZA, e sempre piรน lo sarร  nelle prossime decadi. E sono le minoranze, non le maggioranze in avanzata poderosa, ad aver bisogno di tutela. A meno di non desiderare la loro scomparsa (come giร  successe per Aztechi, Incas e triste compagnia, e come sta succedendo ai tibetani sommersi dai cinesi Han) Spero approfondisca la questione demografica su qulasiasi fonte di sua scelta, si renderร  conto da solo!
Grazie dell’eventuale attenzione

Reply
francesco 30 Maggio 2016 - 11:13

PER PAOLO E IN ORDINE:
โ€œA me sembra che tutto turba chi si sente attaccato nella propria fantomatica identitร  collettiva in pericolo. Per questo penso che al fondo di chi fa discosi sul razzismo al contrario del bianco che entra in lavatrice ed esce nero, ci sia lโ€™idea che sarebbe un modo per difendersi cominciare (o ricominciare) a fare dei begli spot con il nero che finalmente passa in lavatrice ed esce pulito. Forse dieci anni fa quello spot pareva solo di cattivo gusto. Oggi รจ pericoloso e indice di un atteggiamento culturale. Non รจ lo scherzo un pรฒ becero e razzista sulle panzette dellโ€™italiano medio e le misure del nero di turno; รจ lโ€™indice di un atteggiamento piรน vasto. E vissuto come pericoloso perchรจ di neri in giro ce ne sono di piรน e non sono piรน quelli della pubblicitร  del tartufรฒn, questi vogliono i diritti. E allora รจ razzismo al contrario. Perchรจ quando la razza migliore prende in giro la peggiore รจ razzismo al dritto, quando รจ la peggiore a prendere in giro la migliore รจ razzismo al contrario. Ma quella รจ sempre la razza peggiore.โ€
Certamente non l’ha detto lei, ma nemmeno lo sostengo io: faceva parte del pezzo in cui scimmiottavo l’atteggiamento che mi sembra di leggere DIETRO i discorsi in oggetto. Io ho i miei preconcetti, non sono questi e i miei almeno li cammuffo meglio di cosรฌ :O)

La chiamo “fantomatica identitร  collettiva” perchรจ non รจ cosรฌ monolitica come si vorrebbe e come si pretende che sia quando la si nomina. Torno a dire: noi chi? e quanto dobbiamo essere uguali per essere Noi? Il minimo comune multiplo delle tante persone che siamo qual’รจ? E di questo un pรฒ ho giร  scritto.

Non sono un giovane traviato, l’adozione nell’82 faceva parte della finzione, eventualmente sono un vecchio coglione ben sopra i 40.

La novella della rana non l’ho capita, dopo magari mi ci concentro. Intanto, per andare in ordine, alcuni concetti che lei mette in campo: i concetti di identitร  e di appartenenza; la liquiditร  come estremo approdo della societร  (con accezione positiva); la naturalitร  dei modelli culturali; la derivazione di questo modello “fluido” dalla cultura del novecento e dalle sue ideologie.
Contesto fermamente l’ultima affermazione: per fare la storia col coltello, la storia del 900, estremizzazione del modello dello stato-nazione della seconda metร  dell’800 รจ un modello identitario. La nazione come unitร  di un popolo su un territorio sulla base di una comunanza di lingua e cultura: questo รจ l’800 che esplode nelle guerre mondiali del 900. Il modello a cui fa riferimento lei รจ probabilmente l’internazionalismo comunista, erede del transnazionalismo illuminista del 700 (con tutte le differenze date dal passaggio dal dialogo fra dotti all’edificazione di uno stato), ma anche Stalin quando ha avuto a che fare col nazismo si รจ appellato alle radici culturali della grande madre Russia…
Con qualche margine che dobbiamo lasciare a ciรฒ che accade anche se fermamente non vorremmo, i modelli sociali sono un frutto di scelte. Questo รจ molto illuminista (e tanto ottimista da sfiorare l’illusorietร ). Perรฒ se siamo qui a perder tempo รจ perchรจ sia io che lei pensiamo che le cose accadano anche per delle scelte.
Andando indietro: la naturalitร  dei modelli culturali. Naturalitร  della cultura รจ un ossimoro. I modelli culturali sono adatti, efficaci, utili, soddisfacenti, duttili e altre cose del genere. Chiamarli “naturali” fa solo confusione. I modelli culturali sono “umani”, con tutto quello che questo significa in termini di responsabilitร . Nessun dio ci garantisce. Lei che pretende che io prenda per naturale il modello culturale che attaca, non pretenda che sia naturale il suo. Le tribรน isolate chiamano se stesse “societร  degli uomini” e quelli che stanno fuori sono gli altri, inevitabilmente non uomini. Ma sono almeno 2500 anni che ci si barcamena a provare ad uscire da questo vicolo cieco. Vogliamo riproporre il modello identitario? A me sembra non utile. Non รจ piรน “naturale” affermare la propria identitร  contrapponendola ad altre come fossero due universi separati, soprattutto se si sta troppo alla superficie di quella che sarebbe la propria identitร  (forse dopo si capisce meglio).
Intendiamoci su identitร  e appartenenza. C’รจ modo e modo e livello e livello. Mi spiego, spero: quando si parla di queste cose si indulge a livelli di identitร  molto bassi. Quando sento Salvini dire che gli immigrati “devono rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni” fiuto la truffa: ripettare le leggi ha un significato. E’ sinonimo di osservare le leggi. No problem. Rispettare le tradizioni ha due significati: non sfottere chi ha tradizioni diverse; adeguarsi alle tradizioni altrui. E’ molto diverso. Non sfottere รจ doveroso, e sanzionato dalla legge, adeguarsi รจ una pretesa fascista.
Sono blandamente soddisfatto delle mie convinzioni, orgoglioso delle mie tradizioni e acquietato nelle mie abitudini. Di qui a pensare di doverle difendere da fantomatici attacchi ce ne corre.Le convinzioni le difendo discutendole, le tradizioni le onoro confrontandole (a cosa servono sennรฒ? se non confronto le mie tradizioni con quelle di altri cosa capisco delle mie?), le abitudini le mantengo finchรจ sono utili, ma son pronto a cambiarle.

PER SOLLEVATO MA ANCHE PER PAOLO, in maniera piรน spiccia e per tagliarla corta:

Sรฌ, il mondo cambierร . Il mondo รจ sempre cambiato e continuerร  a farlo. Bisogna farci pace e provar a vedere come si puรฒ sperare che cambi. Ma cambierร  irrimediabilmente. E’ sempre e continuamente cambiato. In europa ci saranno sempre piรน stranieri e la nostra cultura cambierร . Non c’รจ niente da fare. Quindi?
Dove c’erano gli adoratori di Zeus sono arrivati i cristiani, dal medio oriente. E tutti sono cambiati, sia gli uni che gli altri. E la societร  รจ diventata qualcosa di nuovo. Siamo diventati Noi, per come siamo adesso, con tutte le differenze che ci caratterizzano e tutti i legami con l’esterno che sono tipici della cultura europea. La nostra identitร  รจ la disposizione a entrare in contatto con identitร  diverse. E questo contatto ci cambierร  inevitabilemente; non dovrร  cambiarci nella nostra disposizione a cambiare ancora. Attraverso i molteplici cambiamenti che ci hanno portato qui, le identitร  si sono arricchite, se si vuole, ma soprattutto sono cambiate. Lo fanno da sempre e continueranno a farlo. Nessuna societร  europea รจ mai stata impermeabile, univoca, autosufficiente.L’endogamia porta all’estinzione. Cosa c’รจ di male? Lo chiedo seriamente: cosa c’รจ di male? La nostra identitร  (tanto difficilmente delineabile) รจ il frutto di questo. Cosa possiamo fare? Identificare quali sono le caratteristiche sulle quali non derogare, ma non per imporle, che non funziona, ma per farne davvero il centro della nostra identitร . Io credo che il perno dell’identitร  europea (e occidentale, che quelli di lร  dell’atlantico non รจ che siano granchรจ) รจ la disposizione a cambiare, e l’avversione verso i sistemi che non sono disposti ad accettare la disposizione al cambiamento. Questo รจ il contributo europeo ad un mondo (e ad una europa) che cambierร  comunque, che lo vogliamo o no. A me piacerebbe che lo volessimo perchรจ credo che questa disposizione all’apertura e al cambimento (illuministicamente) siano il vero tratto comune della nostra identitร  e che lottare contro chi questa disposizione avversa (che sia straniero fondamentalista o italiano nostalgico di fantomatiche identitร  collettive belle sostanziose di tradizioni culturali e stereotipi vari), sia il vero compito di chi vuole essere fedele alla sua storia e alla sua tradizione occidentale, europea, italiana. Dobbiamo guardarci da chi ci dice che un modello (presente o spesso passato e sempre fantasmatico) di identitร  univoca e sostanziosa sia quello giusto, perpetuo e benedetto da dio o dalla Tradizione. Secondo me, se riusciremo ad essere questo saremo ancora l’europa e l’occidente, magari a maggioranza nera o musulmana, altrimenti davvero perderemo la nostra identitร . Potremo essere autenticamente europei anche a maggioranza nera e musulmana, se i neri e musulmani saranno davvero europei. Credo che questo sia il nucleo della nostra identitร . Questo va tutelato. Secondo me se Noi siamo qualcosa, siamo questo. E se gli europei e occidentali del 2050 saremo ancora noi sarร  perchรจ, chiunque ci sarร , rispetterร  questa identitร . Difendere fantomatiche identitร  spicce da fantomatici attacchi รจ miope. E’ un piano sul quale le cose sono cambiate e inevitabilmente cambieranno. E al cuore della questione che si gioca la nostra vera identitร  ed รจ una identitร  di apertura attuale e tutela all’apertura futura. Altrimenti, secondo me, non ne abbiamo una.

veramente con stima
francesco

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Sardo 31 Maggio 2016 - 1:01

Salve Francesco, ho letto i suoi commenti e li ho trovati interessanti e per certi versi anche condivisibili.
Le vorrei chiedere se per lei avrebbe senso anche un’orgoglio sardo e una fiera rivendicazione identitaria della minoranza etnica e culturale sarda, cosรฌ come di altri popoli sfruttati e tenendo conto del fatto che sia in Italia che in altre parti del mondo il razzismo e le discriminazioni (partendo dagli stereotipi culturali che ci dicono che siamo una terra di pastori e pregiudizi vari) contro i sardi sono ben presenti.
Che tra l’altro, i sardi sono stati colonizzati e sfruttati storicamente da mezzo mondo, dall’Italia passando agli arabi, ai nordafricani(fenici)agli africani neri(mori) e oggi dagli USA e cosรฌ via…
Forse questa discriminazione ha a che vedere con l’invidia della cultura sarda(la Sardegna raggiunse una forte civilizzazione nei tempi antichi e primitivi, si pensi ai nuraghi, ai megaliti ecc) o con quella delle notorie doti sessuali e grandi dimensioni degli uomini sardi e la bellezza e l’orgoglio delle donne sarde, ma non รจ cosรฌ importante….

La cosa veramente importante รจ che nonostante i sardi siano una minoranza etnica discriminata storicamente ciรฒ non interessa minimamente a molti paladini del cosiddetto “antirazzismo” e addirittura noi sardi siamo abituati ad accusarci di razzismo e nazionalismo se teniamo alla nostra etnia e cultura o se contrastiamo la tesi che dice che i migranti devono arrivare per via del passato coloniale europeo(tesi che vale in Francia ad esempio ma non certo n Sardegna, visto che ad essere colonia era la Sardegna)…. per caritร , nulla contro i migranti e anche l’immigrazione, noi siamo un popolo accogliente e accogliamo quanto possiamo ma non si capisce perchรฉ non dobbiamo avere gli stessi diritti degli altri popoli che sono stati colonizzati e forse perchรฉ siamo nati nel sud Europa e quindi non siamo amati dai nordici nรฉ tanto meno dai terzomondisti…
+

Reply
francesco 31 Maggio 2016 - 4:15

Buongiorno Sardo (sembra un’offesa, detta cosรฌ),
fa bene ad essere orgoglioso di essere sardo e fa bene ad arrabbiarsi quando la riducono ad una macchietta. Gli stereotipi girano su tutti. Basta andare in alto adige e sentire come vengono trattati dagli austriaci per capire che il mondo รจ tondo e si รจ sempre i terroni di qualcuno. Poi certamente l’identitร  sarda รจ davvero forte, forse perchรจ la sardegna รจ un’isola, perchรจ essendo stata terra contesa e conquistata per tante volte nella sua storia, ha accentuato ostinatamente (senza cadere nello stereotipo eh) le proprie caratteristiche. Sarebbe a statuto speciale anche per quello.
Avrebbe senso una sana rivendicazione dell’identitร  sarda? Certo. Sana. Non so lei, io mi sento marchigiano, italiano, europeo e anche un pรฒ americano, per tutti i telefilm che mi sono beccato durante l’adolescenza. Rivendico con orgoglio la mia marchigianitร , ma un pรฒ anche tutto il resto della mia identitร . Lei no?
Ma poi di questa identitร  che vuoi o non vuoi รจ giร  complessa e sfaccettata, cosa se ne vuole fare? La vuole usare come un baluardo contro qualcunaltro? Non credo.
Anche perchรจ, quanto all’ospitalitร  sarda, ha ragione: รจ sorprendente. Soprattutto se contrapposta proprio allo stereotipo del pastore burbero e campanilista.

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Sardo 1 Giugno 2016 - 3:09

Grazie per la risposta Francesco, molto bella.
Per quanto riguarda l’identitร  semplicemente mi piacerebbe che sia piรน riconosciuta a livello internazionale senza che la “sarditร ” sia per forza di cose ricondotte alla mentalitร  barbaricina e altre cose “esotiche” e folkloristiche che non rappresentano la sarditร , che non รจ altro che il “sentire interiore”(mettiamola cosรฌ) del popolo sardo.
Poi, sinceramente non sono nemmeno del tutto d’accordo con gli indipendentisti e la loro idea di dividerci dall’Italia ma semmai sarebbe bello vedere una Sardegna piรน moderna(ma allo stesso tempo legata anche a valori antichi) che abbia un pรฒ di importanza in Italia e in Europa, invece di essere colonia della NATO o del Qatar.
Per quanto riguardo l’identitร , nel commento di sopra ho volutamente esagerato xd… e penso che vada tutelata ma senza farne un baluardo contro qualcuno.
Se un sano identitarismo viene unito con una sana globalizzazione(cosรฌ come l’individualismo con un sano comunitarismo) escono delle idee di societร  interessanti, mentre oggi abbiamo le “degenerazioni” di queste idee mi sembra, tra xenofobia/razzismo e cosiddetto “mondialismo”.

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Sal Taurasco 1 Giugno 2016 - 6:05

Ecco anche qui un altro umanista, un altro beota sognatore che un mondo senza piรน distinzioni, senza piรน differenza. Caro Francesco (ha anche il nome del viscido gesuita che siede a San Pietro), il tuo articoletto scritto come un bigami della gentilezza e dell’inelettuabilitร  del mondo che cambia, magari traviato dai telefilm americani! Mi dispiace per lei ma la mia identitร  รจ bianca, la terra in cui sono nato e cresciuto appartiene da uomini bianchi da sapere. Non si preoccupi, รจ una terra รจ un popolo che ha i suoi pregi e i suoi difetti, le sue virtรน e i suoi vizi ma รจ la MIA TERRA! Chi siamo noi per farla aprire a migliaia di allogeni sradicati, bestie buone per le nostre nevrastenie e i nostri esotismi da provinciali annoiati? Certe le societร  cambiano ma non sempre in meglio, anzi! E’divertente che lei citi l’avvento del cristianesimo, vorrei sottolineare che i cristiani hanno rispettato l’identitร  dei pagani con roghi, distruzioni di saperi e altre bestialitร  varie! Cosรฌ i cambiamenti e le migrazioni cambiano le societร , chi ha poi ha conquistato ed divenuto maggioranza ha sempre la sua cultura! Mi dispiace ancora, ma un’Europa musulmana e negra e la morte dell’Europa stessa. Tenendo conto che le comunitร  semitiche e specialmente negre sono popoli ignoranti e incivili, seguace di pratiche barbar,e incapaci nei loro paesi di costruire societร  degne! Noi le possiamo cambiare con cosa? Con i valori costituzionali, con la solidarietร  รจ l’integrazione? in posti dove l’Europa รจ giร  “cambiata” le quarte generazioni si sentono alla patria d’origine, che nell’Europa al quale riservano pallottole di kalashminkov.
Caro Francesco lei assomiglia al quel maschio larva che tenta di sedurre la mantide, ma la mantide l’accoppa lo stesso!
So che questo mio scritto le sembrerร  urticante come per tutti i mediocri, peggio razzista e xenofoba (non sia mai!). Mi spiace non sento miei simili tutti i 7 miliardi di bipedi di questo pianeta, anzi alcuni di loro non li sopporta nonostante in passato li ho difesi anche, essendo da ragazzo un giovane idealista come lei. Ne ho viste troppe di persone in gran parte “diverse” e ho capito che sono uguali solo anatomicamente e null’altro.
Lei caro dietro questa sua “profonda” riflessione si nasconde null’altro che codardia e viltร . D’altronde se si sente americano per i telefilm si capisce la sua cultura รจ forse non avrebbe dovuto scrivere qua ma all’Huffington Post dove lei รจ squallidamente affine. Saluti.

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Sal Taurasco 1 Giugno 2016 - 6:09

Ecco anche qui un altro umanista, un altro beota sognatore che un mondo senza piรน distinzioni, senza piรน differenza. Caro Francesco (ha anche il nome del viscido gesuita che siede a San Pietro), il tuo articoletto scritto come un bigami della gentilezza e dellโ€™inelettuabilitร  del mondo che cambia, magari traviato dai telefilm americani! Mi dispiace per lei ma la mia identitร  รจ bianca, la terra in cui sono nato e cresciuto appartiene da uomini bianchi da sempre. Non si preoccupi, รจ una terra รจ un popolo che ha i suoi pregi e i suoi difetti, le sue virtรน e i suoi vizi ma รจ la MIA TERRA! Chi siamo noi per farla aprire a migliaia di allogeni sradicati, bestie buone per le nostre nevrastenie e i nostri esotismi da provinciali annoiati? Certe le societร  cambiano ma non sempre in meglio, anzi! Eโ€™divertente che lei citi lโ€™avvento del cristianesimo, vorrei sottolineare che i cristiani hanno rispettato lโ€™identitร  dei pagani con roghi, distruzioni di saperi e altre bestialitร  varie! Cosรฌ i cambiamenti e le migrazioni cambiano le societร , chi ha poi ha conquistato ed divenuto maggioranza ha sempre imposto la sua cultura a discapito dei conquistati! Mi dispiace ancora, ma unโ€™Europa musulmana e negra e la morte dellโ€™Europa stessa. Tenendo conto che le comunitร  semitiche e specialmente negre sono popoli ignoranti e incivili, seguace di pratiche barbar,e incapaci nei loro paesi di costruire societร  degne! Noi le possiamo cambiare con cosa? Con i valori costituzionali, con la solidarietร  รจ lโ€™integrazione? in posti dove lโ€™Europa รจ giร  โ€œcambiataโ€ le quarte generazioni si sentono alla patria dโ€™origine, che nellโ€™Europa al quale riservano pallottole di kalashminkov.
Caro Francesco lei assomiglia al quel maschio larva che tenta di sedurre la mantide, ma la mantide lโ€™accoppa lo stesso!
So che questo mio scritto le sembrerร  urticante come per tutti i mediocri, peggio razzista e xenofoba (non sia mai!). Mi spiace non sento miei simili tutti i 7 miliardi di bipedi di questo pianeta, anzi alcuni di loro non li sopporta nonostante in passato li ho difesi anche, essendo da ragazzo un giovane idealista come lei. Ne ho viste troppe di persone in gran parte โ€œdiverseโ€ e ho capito che sono uguali solo anatomicamente e nullโ€™altro.
Lei caro dietro questa sua โ€œprofondaโ€ riflessione si nasconde nullโ€™altro che codardia e viltร . Dโ€™altronde se si sente americano per i telefilm si capisce la sua cultura รจ forse non avrebbe dovuto scrivere qua ma allโ€™Huffington Post dove lei รจ squallidamente affine. Saluti.
Read more at https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/spot-cinese-razzista-45568/#B1FkLhSFAAKGIL9S.99

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francesco 1 Giugno 2016 - 11:25

A parte coltivare la sua terra (ma non sfori sulla mia che son possessivo), cosa farebbe lei di bello?

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francesco 1 Giugno 2016 - 11:34

Per rispondere nel merito: le piacerebbe che fossero anatomicamente uguali! ce l’hanno piรน grosso. se ne faccia una ragione.

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Antoni 4 Giugno 2016 - 2:40

Ma dire che ce l’hanno piรน grosso e lungo non รจ lo stesso razzismo?Dire che i neri hanno il pene piรน grosso dei bianchi e sopratutto degli asiatici e degli ebrei(che ce l’hanno molto piccolo) non รจ un sostegno alla supremazia nera, e all’antisemitismo ? Non sarebbe come dire che, visti i risultati del QI, gli asiatici e gli ebrei sono piรน intelligenti dei bianchi e a che loro volta i bianchi lo sono piรน dei neri, che sarebbero si i piรน dotati nel corpo ma i meno dotati nel cervello.

Eppure esistono una marea di tribรน nere con il pene piccolo tipo i pigmei e una marea di persone nere intelligenti.Non sarร  che forse il mito della supremazia del cazzo nero e il mito dell’inferioritร  culturale,sociale e intellettuale del popolo nero siano dei miti un pรฒ razzisti ? Al di lร  delle leggende popolari e della affermazioni popolari, dove si sente dire che il mito delle dimensioni รจ vero ma anche che il mito della poca intelligenza รจ vero …

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francesco 9 Giugno 2016 - 9:38

Ero ironico Antoni. Dicevo di “rispondere nel merito” tirando in ballo gli stereotipi sulle dimensioni proprio per dire che quello mi sembra il livello delle considerazioni a cui rispondevo e che quello potesse essere un argomento che poteva far presa su chi parlava. Non conosco le dimensioni medie degli uccelli in giro per il mondo.
Son miti razzisti. Concordo.

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