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Strage di lavoratori: nel 2022 cento morti al mese, già 657 nel 2023

by Sergio Filacchioni
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Roma, 4 ottobre – Un dato drammatico quello che emerge dalle statistiche sui lavoratori: sono 1.208 i lavoratori che nel 2022 sono morti sul lavoro, circa 100 al mese. Un numero che rimane altissimo nonostante si registri un calo del 15,2% rispetto all’anno precedente,  contrazione legata interamente al forte calo dei morti legati al Covid passati da 230 a 8 casi.

Una strage continua di lavoratori

Secondo la relazione annuale dell’Inail, nei primi 8 mesi del 2023 si registrano 383.242 denunce di infortunio, in calo del 20,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell’8,1% rispetto al 2019, anno pre-pandemia. Le denunce con esito mortale sono 657, 20 in meno rispetto al periodo gennaio-agosto 2022, e 28 in meno rispetto al 2019. Sempre secondo il rapporto crescono invece gli infortuni sul lavoro: quelli denunciati sono stati 703.432, in aumento del 24,6%, sul quale pesa l’impatto dei contagi da Covid sul lavoro. Non considerando la pandemia, le denunce di infortunio “tradizionale” registrano un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021.

Sicurezza sul lavoro tema centrale

A fronte di questa strage continuai, la sicurezza sul lavoro rimane un tema centrale per la presidenza della Repubblica. Per questo martedì 3 ottobre Mattarella ha ricevuto i tre segretari di CgilCisl e Uil. In un incontro di 40 minuti al Quirinale i leader sindacali Maurizio LandiniLuigi Sbarra Pierpaolo Bombardieri hanno espresso al presidente le loro preoccupazioni. “Troppe tragedie sul lavoro – ha detto all’uscita il segretario generale della Cgil Landini – sono determinate dalla volontà di abbassare i sistemi di sicurezza per accelerare i tempi e risparmiare. E se la legislazione in merito non è sufficiente, le norme approvate da questo Governo a modifica del codice dei contratti pubblici, che prevedono la reintroduzione dell’appalto a cascata, nonché l’introduzione di ulteriore precarietà nei rapporti di lavoro, stanno peggiorando l’attuale condizione. Inoltre, continua a essere totalmente inadeguato l’investimento sulle funzioni ispettive, di prevenzione e riteniamo necessario istituire una Procura speciale nazionale“. Anche il leader della Uil Bombardieri ha detto di aver “reso partecipe il capo dello Stato delle nostre rivendicazioni unitarie volte a ottenere più ispettori e più ispezioni”, ma anche “ridefinire le regole degli appalti e favorire l’adozione di sistemi di prevenzione”.

A prescindere dalle rivendicazioni politiche dei sindacati un dato è certo: ogni giorno si verificano in media tre nuovi casi mortali e il dato finale del 2023 sarà gonfiato da tragedie con diverse vittime come la strage di Brandizzo del 30 agosto nella quale hanno perso la vita cinque operai e l’esplosione alla Esplodenti Sabino di Casalbordino che ha ucciso tre dipendenti. L’ultima morte bianca si è registrata nella mattina del 4 ottobre: un operaio di 67 anni rimasto incastrato in un macchinario davanti a un’azienda agricola a Olmo di Gattatico in provincia di Reggio Emilia.

Sergio Filacchioni

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