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“Uliveto censura le atlete nere”: l’ennesima bufala antirazzista

by Elena Sempione
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Roma, 22 ott – L’antirazzismo militante ha trovato un nuovo nemico: l’acqua Uliveto. Il motivo? Il noto marchio ha pubblicato un post su Facebook in cui avrebbe «censurato» Miriam Sylla e Paola Egonu, le due pallavoliste nere della Nazionale italiana. Già strumentalizzate da Repubblica e compagnia cantante come indebito spot per ius soli e «nuovi italiani», adesso la sinistra antirazzista tenta quindi di trasformarle anche in martiri. Tutto bello; il problema, però, è che non si è trattato affatto di una censura.
Se i solerti attivisti dell’antirazzismo si fossero peritati di scorrere la pagina Instagram dell’Uliveto, infatti, si sarebbero presto accorti che le due atlete nere compaiono in numerosi altri post. Difficile dunque parlare di discriminazione. Ma anche analizzando a dovere la foto incriminata, ecco che tutto il castello di carte cade impietosamente. Nella foto originale, in effetti, Miriam Sylla non era semplicemente presente, mentre la Egonu figura accanto a Serena Ortolani. E sono proprio loro due a finire «censurate» dietro la bottiglia dell’Uliveto. Una bottiglia piazzata lì, peraltro, solo per non coprire il Tricolore che si trova sulla destra. Di conseguenza, a essere «oscurate» sono una bianca e una nera: pari e patta. E la figuraccia antirazzista è servita.
Se volessimo contare tutte le gaffe del maldestro fronte antirazzista, non ci basterebbe una giornata intera. Però la vicenda dell’Uliveto arriva a non troppa distanza temporale dalla grande figuraccia rimediata quest’estate in merito all’ormai celebre uovo in faccia a Daisy Osakue, la discobola nigeriana in forza alla Nazionale italiana di atletica. Anche lì si gridò al razzismo contro una integerrima «nuova italiana». Peccato che, nel bel mezzo del polverone, si scoprì che a lanciarle l’uovo addosso fu il figlio di un consigliere del Pd e, inoltre, che il padre dell’atleta era stato condannato per sfruttamento alla prostituzione e tentato omicidio. Fatevi un piacere, cari antirazzisti: la prossima volta, contate fino a 100 prima di lanciare l’ennesimo farlocco, ridicolo allarme razzismo.
Elena Sempione

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3 comments

blackwater 22 Ottobre 2018 - 2:06

uno dei migliori esempi in assoluto del razzismo degli “antirazzisti”.
per giorni e giorni hanno pubblicato/martellato con foto in cui si vedevano solo ed esclusivamente le famose “atlete di colore” (tanto da far pensare che la nostra fosse la Nazionale del Senegal) dopodichè è stata sufficiente una boccia d’acqua in primo piano, per far urlare allo scandalo “rassista”.
alla fine della fiera e con buona pace dei mondialisti, la Nazionale vincitrice è stata quella della Serbia e dubito davvero che questa si disseti con acqua “anti-rassista” tra un allenamento e un altro; comunque rilassatevi,lo ius soli non è passato e mai passerà: game over PD-

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paleolibertario 22 Ottobre 2018 - 2:07

Sono ossessionati. Io intanto ringrazio le ragazze serbe per averci salvato da mesi di esaltazione e di moralismo multirazziale.

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Disastro Italvolley, Mazzanti bacchetta le sue ragazze: “Stanno troppo sui social” | NUTesla | The Informant 5 Agosto 2021 - 3:11

[…] femminile ha scoperto che per vincere contro una squadra come la Serbia non basta essere un «team multietnico», né bastano le morbose sviolinate dei media allineati sulle inclinazioni sessuali della Egonu, e […]

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