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Violenza antifascista senza limiti neanche per Norma Cossetto: distrutta la targa commemorativa

by Stelio Fergola
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Norma Cossetto

Roma, 9 ott – L’ennesimo atto vergognoso, non su chissà quali personalità politiche ma vittime comuni come Norma Cossetto, la giovane donna stuprata e infoibata in quella notte terribile tra il 4 e 5 ottobre 1943 dai partigiani titini.

Antifascisti stuprano anche la memoria di Norma Cossetto

Non gli stava bene, agli antifascisti liguri, che quella targa commemorativa fosse posta vicino a un monumento partigiano. “Una provocazione”, dicono i responsabili dell’Anpi locale. Non gli stava bene neanche che si commemorasse la disgrazia di una vittima innocente, cosa avvenuta tramite l’organizzazione di “Una rosa per Norma” di quest’anno. Non si può fare, non s’ha da fare, perché gli ordini vanno eseguiti e chi non è d’accordo si prepari ad estreme conseguenze. Così l’atto di ricordo viene impunemente attaccato dai soliti democratici con il sedere degli altri, dimostrando la violenza e la mancanza di rispetto usuale, perfino per un cadavere. Distruggendo la targa commemorativa per Norma, i pomposi “antifà” l’hanno stuprata un’altra volta, l’ennesima, dopo anni di continui infangamenti e di sputi.

Forti con i deboli e deboli con i forti

Questa gente è così. La voce grossa e le azioni violente sono semplicemente il frutto di una posizione di potere, quello sistemico, che non può essere discusso o sul quale non si può neanche aprire un minimo dibattito. Nemmeno quando la vittima è una semplice ragazza, colpevole di non essersi piegata alle intimidazioni e alle minacce, colpevole solo di essere stata sé stessa, senza aver mai torto un capello a nessuno. La macchia dell’assassinio e della violenza su una giovane donna come la Cossetto è troppo grande, insieme a molte altre vittime innocenti della barbarie partigiana, per consentirne addirittura la commemorazione. La sedicente santità dei partigiani medesimi non va toccata, neanche quando stuprano, uccidono e seppelliscono. I loro seguaci di oggi, peraltro, vivono in una condizione di puro status symbol, che non esprime neanche un briciolo della vivacità della lotta. Sono dei poveri snob viziati, non esprimono altro che conformismo con il posteriore ben parato. In compenso, sono ben pronti a fare la figura dei rivoluzionari di cartapesta prendendosela con i più deboli, ben pronti a sottostare alle volontà di chi è molto più grande di loro. Vigliacchi.

Stelio Fergola

 

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