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Violenza, criminalità e morti per droga: la stazione di Udine è sempre più un far west

by La Redazione
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marocchini stazione

Udine, 11 ott – Che le zone attorno alle stazioni centrali siano degradate è cosa nota e tristemente all’ordine del giorno. Si tratta di aree molto spesso in mano agli immigrati che, a causa del più totale lassismo della politica, la fanno da padroni.
Quello che, invece, risulta un precedente preoccupante e forse unico è il drammatico decesso di una ragazza di sedici anni per overdose da eroina gialla nei bagni della stazione ferroviaria di Udine. Un caso che dovrebbe far riflettere su quanto la città friulana stia ogni giorno di più precipitando in una situazione di incontrollato disagio. Si tratta, probabilmente del punto di arrivo di una situazione ormai fuori controllo nonostante le promesse della politica.
La zona di Borgo Stazione è da molti anni un centro di spaccio e di violenze che nella maggior parte dei casi vede coinvolti gli immigrati ormai stabilmente presenti nel quartiere e che nel corso degli anni è diventata la zona con il più alto tasso di criminalità. Il quartiere delle magnolie (così chiamato per le sue bellissime fioriture durante la primavera) ormai è invivibile anche per chi, dell’immigrazione, ne ha sempre voluto fare un valore aggiunto. Caso emblematico è quello di due commercianti originari di Vienna che più volte hanno pubblicamente denunciato che le autorità locali “non hanno dato forti risposte circa le attività di prostituzione e spaccio che ogni notte si svolgono nelle vie Percoto e Battistig rendendo impossibile il quieto vivere“.
Durante le due amministrazioni di centro-sinistra guidate dal Sindaco Furio Honsell molte sono state le proteste di cittadini e associazioni. Proteste che, come troppo spesso accade, sono però cadute nel vuoto. Questo malcontento era stato, tuttavia, raccolto in campagna elettorale dal neo-sindaco leghista Pietro Fontanini (già presidente della Provincia di Udine) il quale aveva annunciato grandi cambiamenti. La cronaca dei giorni scorsi, tuttavia, segnala che questo cambio di rotta non c’è stato. Purtroppo l’escalation è proseguita e a pagarne il prezzo è stata una ragazzina di 16 anni. Come troppo spesso accade dopo le tragedie, non si sono fatte attendere le dichiarazioni del Sindaco Fontanini secondo il quale, se venisse confermata la causa del decesso “come Comune ci impegniamo a implementare le politiche indirizzate ai nostri ragazzi puntando sulla sensibilizzazione contro l’uso di sostanze mortali come le droghe”.
Ma perché deve scapparci il morto prima che la politica si attivi? E soprattutto, perché le varie amministrazioni, che pure sono ben al corrente della situazione di Borgo Stazione, non sono intervenute tempestivamente per evitare che una ragazzina di 16 anni perdesse la vita? Non serve un’inchiesta per capire che lo spaccio dell’eroina gialla è saldamente in mano alla mafia nigeriana nella zona della stazione ferroviaria di Udine. Ma, evidentemente, in nome di un’integrazione mai realmente compiuta, la sinistra che ha governato negli anni dando un quartieri intero agli extracomunitari, si lascia che a pagare il prezzo di questo permissivismo, che ha aperto le porte ad un vero e proprio mercato della droga, siano ancora una volta i tanti cittadini onesti di Udine. Se la politica riuscirà veramente a informare i giovani sui reali pericoli che la droga porta con sé, facendo campagne di sensibilizzazione per avvicinarli ad uno stile di vita basato sullo sport, sul divertirsi in modo sano e sulle attività di volontariato, si risolverà almeno parte del problema. È fondamentate, però, cominciare ad usare il pugno di ferro con chi ha trasformato Borgo Stazione in un centro di spaccio e di prostituzione perché a 16 anni non si può morire uccisi dalla mano vigliacca di uno spacciatore.
Tobias Fior

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1 commento

Raffo 11 Ottobre 2018 - 9:49

Un grande ringraziamento ai piddini e cumunistoidi vari che hanno fortemente contribuito alla formazione di questa latrina purolenta……….un grande ringraziamento ai quattro gatti comunistelli che girano su una barca,a nostre spese e di soros,a cercare negroidi nel Mar Ionio, quattro zecche parassite senza patria e senza onore……..la mafia nigeriana ringrazia e prospera. Che schifo ignobile ed immondo.

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