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Vuoi ospitare un profugo? "No": tutta l'ipocrisia dei radical chic

by Nicola Mattei
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Roma 9 lug – C’è chi adduce motivi logistici, chi dice di dover passare troppo tempo all’estero, chi usa come scusa la famiglia, chi il lavoro. Fatto sta che la risposta è pressoché unanime: “No”. Parliamo della sinistra radical chic, pronta in ogni momento a stracciarsi le vesti, o meglio indossarle se si tratta di una maglietta rossa, e firmare appelli contro Salvini per schierarsi dalla parte degli immigrati. Salvo poi svanire nella sua ipocrisia quando si tratta di venire al dunque e passare dalle parole ai fatti.
A smascherare l’esercito di chi vuol predicare l’accoglienza salvo poi lasciare il problema a chi non può permettersi una casa nei quartieri alti è il quotidiano “Il Tempo”, che ha deciso di sfidare l’accozzaglia radical chic proponendogli di ospitare in casa propria un profugo per qualche tempo. Solo uno, per un periodo limitato.
I giornalisti della testata romana si sono così finti volontari di un’Ong impegnata nell’aiuto agli immigrati e, facendo leva sull’appello lanciato da Rolling Stone, hanno contattato tutti i firmatari dello stesso. Se sono pronti a mettere la firma in calce ad una sorta di “manifesto” contro la chiusura dei porti e le altre decisioni del ministro dell’Interno, saranno anche disposti a fare qualcosa in più per dare il loro contributo ad una battaglia che evidentemente reputano importante?
Neanche per idea. In decine accampano risposte vaghe, evasive, dal sapore di scusanti messe insieme alla bell’e meglio. Da Gad Lerner (che fine problemi di linea: forse dalla terrazza di Portofino la rete non è ottima) a David Parenzo, passando per Costantino della Gherardesca e Nicola Latorre. E poi Emanuele Fiano, ladylike Alessandra Moretti, il regista Pupi Avati che non più tardi di un anno fa ha realizzato un film proprio sul tema dell’immigrazione. Ancora: Valeria Fedeli, Massimo Cacciari, Piero Fassino. E tantissimi altri. Dalla politica allo spettacolo, i radical chic sono chiamati a raccolta. La risposta è sempre la stessa: “No, no, poi no e ancora no”. Solo in quattro – Stefano Fassina, Daria Bignardi, Paolo Cento ed Erri de Luca – si mostrano disponibili. Tutti gli altri, vale a dire il 90% degli interpellati, declina, chi con cortesia chi con meno garbo. Ma la sostanza non cambia.
Nicola Mattei

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4 comments

Raffo 9 Luglio 2018 - 8:17

Gli esseri infami e indegni nominati in questo articolo, arricchiti parassiti nullafacenti, frociame vario,sinistra ignobile comunistoide e traditori della patria dovrebbero salire su una nave ong e fare un viaggio a senso unico verso l’Africa per aiutare gli amati negroidi……. vadano, partano,si rendano utili. Vergognatevi.

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angelo 9 Luglio 2018 - 8:26

A pensare male a volte ci prendo e credo che se avessero saputo che la chiamata era così mediatica avrebbero accettato, tanto poi da li a farlo veramente…

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ANTERO 10 Luglio 2018 - 7:53 Reply
Tony 10 Luglio 2018 - 3:55

….ma li avete guardati, bene, in faccia? Lombroso non avrebbe, mai, avuto dubbi…Gente da isolamento, psichiatrico, per crimini contro l’umanità…

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