Roma, 8 giu – Zahra Nemati, atleta paralimpica iraniana, si trova in Olanda per i Campionati Mondiali e sta gareggiando per qualificarsi alle Olimpiadi di Tokio 2020. Qual era il suo sogno nel cassetto? Diventare campionessa di taekwondo, e infatti riuscì a conseguire la cintura nera. Purtroppo il destino di Zahra Nemati, classe 1985, cambia improvvisamente quando, a 18 anni, a causa di un incidente d’auto, rimane paralizzata e da allora in poi è costretta a muoversi sulla sedia a rotelle.
Tre anni dopo comincia a dedicarsi al tiro con l’arco, dopo sei mesi arriva terza ai Campionati nazionali. Alle Paralimpiadi di Londra 2012, è la prima donna iraniana della storia a vincere una medaglia d’oro fra giochi Olimpici e Paralimpici. Nelle ultime Olimpiadi, svoltesi a Rio, è il portabandiera della squadra olimpica iraniana sia per le Olimpiadi che per le Paralimpiadi e gareggia in entrambi gli eventi. Un evento quest’ultimo verificatosi solo altre due volte nella storia delle Olimpiadi, nella specialità di tiro con l’arco: nel 1984 a Los Angeles con la neozelandese Neroli Fairhall e nel ’96 ad Atlanta con l’azzurra Paola Fantato, che ottiene la medaglia d’oro alle Paralimpiadi.
La Repubblica Islamica dell’Iran è uno dei paesi con il maggior numero di paratleti, alle ultime Paralimpiadi di Rio era presente con 110 paratleti, al tredicesimo posto in ordine di numero di partecipanti. In seguito ai Giochi Asiatici del 2018, la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, durante l’incontro con i paratleti vincitori di medaglie (136 in tutto) afferma: “Siate i benvenuti […] giovani eroi nel vero senso della parola. Lo sport è importante, sia a livello individuale – questo significa che gli atleti hanno un valore aggiunto rispetto a coloro che non praticano sport – che a livello nazionale. […] I campionati sportivi sono manifestazione di fiducia in se stessi, determinazione e forza di volontà. Tutti i campioni del mondo possono essere descritti in questo modo. La loro presenza e la loro abilità nel diventare campioni è un segno della loro ferma determinazione e forza di volontà. Nel caso di quegli individui che sono fisicamente disabili, questa determinazione è doppia e, qualche volta, anche di più. […] Il prezioso lavoro da voi svolto dimostra che se le capacità assopite degli esseri umani o di un paese sono risvegliate, ciò apre sicuramente la strada a grandi progressi e successi”.
L’ayatollah Khamenei inoltre, in tale occasione, ha espresso la propria fiducia affermando che molti degli attuali problemi economici del Paese possono essere risolti se le innumerevoli capacità nazionali vengono utilizzate, consigliando a tutti di modellare le proprie prestazioni in base a quelle degli atleti iraniani e di usufruire delle loro risorse inattive per ottenere progresso e benessere.
Hanieh Tarkian
1 commento
[…] Author: Il Primato Nazionale […]