Foggia, 14 set – Nessuno parlerà mascolinità tossica, di violenza di genere, di cultura della prevaricazione per la donna massacrata a pugni da un immigrato del Mali a Foggia. Il motivo? La vittima aveva chiesto all’africano di indossare la mascherina. Una richiesta che ha scatenato nello straniero una violenza animalesca, immotivata, figlia di culture che considerano le donne alla stregua di animali da soma e che le «coccole» dei progressisti – e il clima generale di impunità di cui godono gli immigrati – hanno contribuito ad avvallare. E’ successo negli uffici della Cgil foggiani, dove il 36enne maliano alla richiesta della donna di indossare il dispositivo di protezione, le ha sferrato un pugno in pieno viso, stendendola a terra e provocandole la frattura del setto nasale, per poi infierire su di lei mentre giaceva sul pavimento priva di sensi.
I fatti si sono svolti martedì 8 settembre intorno alle 10:30. La vittima, Stefania Buonpensiero, si trovava al patronato Cgil per risolvere alcune questioni, quando si è accorta della presenza dello straniero, unico a non indossare la mascherina tra i presenti. La donna ha quindi pensato di richiamare il 36enne all’ordine, ricordandogli il suo obbligo. Senza nemmeno replicare l’uomo si è scagliato contro di lei, sferrandole un pugno in pieno volto e fratturandole il naso, facendola cadere per terra. Una volta sul pavimento, altri pugni, con una ferocia inaudita, sotto gli occhi dei testimoni inorriditi e impotenti di fronte a tanta bestialità. Solo l’intervento di una guardia giurata ha posto fine all’aggressione. Poi il trasporto in ospedale, le cure e il referto medico: trauma cranico, rottura del setto nasale, diverse ferite lacero contuse con 30 giorni di prognosi.
Più tardi, dopo essere stata medicata, la vittima dichiarerà a Mattino Cinque: «Sono viva per miracolo». Il racconto della donna è puro terrore. «Ero in un lago di sangue, ho avuto tanta paura. Se non fosse stato per la guardia giurata intervenuta, forse non sarei stata qui». E ancora: «Con quella rabbia avrebbe potuto fare di tutto. E se avesse avuto altro in mano?». Per l’africano senza fissa dimora è stato convalidato l’arresto.
Cristina Gauri
4 comments
E che la indosserebbe a fare un africano la mascherina.Tbc ebola rogna tifo malattie della pelle e chi piu’ ne ha piu’ ne metta la mascherina non sarebbe bastata.
Cara Paola, purtroppo non è così al punto che sembra che ce li mandino anche per ammalarsi (per alimentare pure la Sanità speculativa). Qualche malato…., poi tanti malati.
Evviva la buona accoglienza.
Queste persone sono scappate dal Mali perché odiano la violenza. Lì c’è la guerra.
CGIL ? Cazzi suoi …
I testimoni VIGLIACCHI non hanno VOLUTO
intervenire. eppoi è un povero negretto
che scappa dalla guerra …. lo dice
anche Cecco ,il bianco vestito di Roma .