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“Ti ammazzo leghista di merda”. Anziano accoltellato in provincia di Modena

by Cristina Gauri
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Modena, 4 ott – “Ti ammazzo leghista di merda!”. Inizia così l’incresciosa avventura vissuta da Gino Maccaferri, 72enne di Castelfranco Emilia, assalito a coltellate da uno squilibrato ubriaco. Il motivo? Maccaferri è un militante e candidato della Lega nella rossa Emilia. Ora ha diversi tagli sul viso e sul collo, una ferita in testa e una clavicola rotta: un mese di prognosi. Al Resto del Carlino ha raccontato la sua storia. “Erano le 20, stavo innaffiando le piante sul terrazzo della casa di mia proprietà: non ci abito, ma ci vado spesso per dare una pulita e fare lavoretti in garage”. L’uomo spiega di avere concesso una stanza mesi fa alla Lega locale “per la campagna elettorale, io stesso ero candidato con la civica che appoggiava Amicucci. Fatto sta che dalla strada qualcuno ha cominciato ad insultarmi”.

Maccaferri riconosce un individuo, “che vedo spesso nell’enoteca lì sotto: voleva che scendessi perché lo avevo bagnato, anche se mentre innaffiavo lui era dentro il locale“. Un pretesto, quindi.  “Dopo un po’ sono sceso per tornare a casa, non stavo più pensando alle minacce, e l’ho visto corrermi incontro con un coltello in mano lungo e sottile. Mi urlava: ‘Ti ammazzo brutto leghista di merda!’”, continua il signor Gino. “Mi ha spinto a terra, facendomi sbattere la testa e la schiena con violenza sull’asfalto, e mi è montato addosso cercando di accoltellarmi: puzzava di vino, era lì a bere già da un paio d’ore. Io badavo solo al suo braccio armato, ho cercato di tenerlo lontano dal viso con tutte le mie forze, ma lui è riuscito a tagliarmi più volte. Poi qualcuno dall’enoteca gli urlato di fermarsi, io sono riuscito a liberarmi e mi sono rifugiato nel mio garage mentre lui scappava di nuovo dentro il locale”.

E per fortuna che Maccaferri, nonostante l’età non più verde, si tiene ancora in forma: “Il coltello l’ho visto subito, da lì in poi mi sono preoccupato solo di quello, di bloccargli il braccio. Forse è per questo che sono ancora vivo. E perché a 72 anni il lavoro in campagna mi mantiene in forma“. Poco dopo l’aggressione, Gino racconta di essere andato “direttamente in caserma, tutto sanguinante. E mentre arrivava il 118 per me, i carabinieri sono andati nell’enoteca, dove hanno trovato l’aggressore. Era ancora lì, pensa te…”. L’uomo è stato denunciato a piede libero: l’accusa, sempre secondo il Resto del Carlino, potrebbe ora oscillare tra ‘lesioni gravi’ e ‘tentato omicidio’.

Cristina Gauri

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