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AstraZeneca e trombosi: quanti sono i casi sospetti in Italia? I dati

by Alessandro Della Guglia
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AstraZeneca, vaccino

Roma, 11 giu – Il vaccino AstraZeneca continua a far discutere, in particolare la somministrazione ai giovani e i casi di trombosi riscontrati. E’ indubbio che la comunicazione delle istituzioni al riguardo sia stata quantomeno poco chiara, con direttive confuse e cambi di rotta continui. Aspetto che inevitabilmente genera angosce e perplessità tra i cittadini. Sentimenti del tutto comprensibili dopo il drammatico caso di Camilla Canepa, la 18enne di Sestri Levante ricoverata sabato al San Martino di Genova e poi deceduta dopo una trombosi al seno cavernoso. La ragazza ligure era stata vaccinata con l’Astrazeneca il 25 maggio all’open day per gli over 18.

Vaccini anti-Covid, le segnalazioni di eventi avversi

Ma quanti sono i casi sospetti rilevati fino ad ora in Italia? Partiamo da una premessa doverosa: è praticamente impossibile stabilire con esattezza quante sono le morti causate dagli effetti avversi del vaccino, perché non sempre si apprende se una persona deceduta alcuni giorni dopo la somministrazione del vaccino è deceduta proprio a causa di quella somministrazione. Darlo per scontato sarebbe un errore tanto quanto dire che una persona morta dopo aver contratto il Covid è morta per forza di cose di Covid. In tutti i casi serve cautela e soprattutto l’opportuno riscontro medico.

Attenendosi però ai dati forniti dal quinto Rapporto Farmacovigilanza dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) sulla sorveglianza dei vaccini, sappiamo che le segnalazioni di eventi avversi alla somministrazione del vaccino anti-Covid risultavano 66.258, su un totale di 32.429.611 di dosi somministrate. Tasso di segnalazione: 204 eventi ogni 100.000 dosi. Di questi il 90% vengono definiti non gravi, ovvero: febbre, stanchezza, dolori muscolari, dolore locale. Il 10% al contrario risultano gravi. Aifa in questo caso tiene in considerazione le segnalazioni tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021, riguardanti i quattro vaccini in uso in Italia.

La maggioranza dei casi sono relativi al vaccino più usato (68,7% delle dosi somministrate), il Comirnaty Pfizer–BIONTech: 71,8% delle segnalazioni. Segue il Vaxzevria di Astrazeneca (20.8% delle dosi somministrate): 24% delle segnalazioni. Poi Moderna (9% delle dosi somministrate): 3,9% delle segnalazioni. E infine Janssen di Johnson & Johnson (1,5% dosi somministrate): 0.3% delle segnalazioni.

E i casi di trombosi dopo vaccino AstraZeneca?

“Per tutti i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea. Gli eventi avversi gravi correlabili alla vaccinazione più spesso segnalati – si legge nel rapporto Aifa – configurano un quadro di sindrome simil-influenzale con sintomatologia intensa, più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRNA e dopo la prima dose di Vaxzevria”

E’ sempre Aifa a segnalare i casi di trombosi venose intracraniche e in sede atipica alla somministrazione AstraZeneca. Secondo l’Agenzia italiana del farmaco viene riscontrato 1 caso ogni 100mila prime dosi. Nessun caso dopo la seconda dose. Sta di fatto che questi casi di trombosi riguardano per lo più persone con meno di 60 anni. Smetterla di somministrarlo ai giovani non è chiedere troppo.

Alessandro Della Guglia

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