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Chi è Ra il dio egizio dalla testa di uccello

by La Redazione
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Tra tutte le divinità e le immagini dell’iconografia Egizia una di quelle che colpisce di più è quella della figura umana con la testa di uccello. Si tratta delle divinità Ra o anche Rha, che dalla V dinastia in poi diventa per gli antichi egizi la divinità più importante.

Ra era il dio del Sole, che aveva potere non solo sul cielo e sulla terra ma anche sul regno dei morti. Comprendere l’importanza di questa divinità, non è difficile. Per molti popoli il sole è un qualcosa da venerare in quanto portatore di vita e di prosperità.

Di conseguenza è evidente l’importanza del dio associato al sole. E infatti Ra veniva raffigurato con un disco solare sulla sommità del capo.

Tutti i volti del dio Ra

Il Sole era talmente importante per gli egiziani, al punto da avere diverse divinità a rappresentarlo in tutte le fasi del giorno. Tutte erano venerate come diversi aspetti del dio Ra:

Khepri – il sole all’alba

Horakty – il sole a mezzogiorno

Atum – il sole al tramonto

Harmakis – il sole che sorge e che tramonta

Sulla barca per l’oltretomba

Ma Ra aveva anche un ruolo fondamentale nella connessione tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Spesso la divinità è raffigurata su una barca, che serviva al trasporto nell’oltretomba.

Quando percorreva il regno dei morti la divinità era raffigurata a bordo di un’imbarcazione, ma con una testa di ariete. Non perdeva però l’attributo del disco solare sulla sommità del capo.

Questo viaggio  aveva lo scopo di riportare Ra verso oriente, in modo che all’alba del giorno dopo potesse sorgere di nuovo. Ma il suo attraversamento non era un mero passaggio. Infatti quando Ra si trovava nell’oltretomba, si univa a Osiride divinità dei defunti, e diventava lui stesso un dio dei morti.

Il libro delle porte e il libro dei morti

Il viaggio del dio Ra nell’oltretomba viene raccontato anche nel Libro delle Porte. Questo veniva riportato sulle pareti delle camere funerarie a partire dalla XVIII dinastia. Le porte a cui si riferisce il libro, sono le dodici porte della notte. Ossia le 12 ore notturne, in cui il dio Ra lotta con forze del male per giungere alla fine del viaggio e risorgere al mattino.

Questo viaggio infatti rappresentava anche il passaggio dal regno dei vivi all’oltretomba, per giungere alla vita eterna.

Tra i testi funerari che servivano a proteggere i defunti nel viaggio attraverso questo regno, vi era anche il libro dei morti. Questo fu composto dai sacerdoti nel corso dei millenni, e non ne esistono due identici. Venivano iscritti sui papiri e deposti accanto alle mummie.

La magia dei libri

Questi libri contenevano immagini e testi, questi spesso si presentavano come formule e incantesimi.

Tali formule dovevano accompagnare il defunto nel tragitto colmo di insidie e creature sovrannaturali. Queste avrebbero potute essere domate proprio grazie alle formule presenti nel libro.

Solo quando venivano superati tutti i pericoli, si arrivava al rito della pesatura del cuore. Se il cuore avesse eguagliato il peso della piuma di Maat, che rappresentava rettitudine, verità e giustizia, il defunto sarebbe stato degno della vita eterna.

Dal libro di Ra a the Book of Ra

Questo breve excursus sul mondo delle divinità egizie mostra quanto ricca, stratificata e articolata fosse la loro cultura millenaria. Non stupisce il fascino che tutt’ora esercita su studiosi e ricercatori, ma anche sui comuni mortali.

Non a caso l’antico Egitto è spesso il tema di molti giochi di slot online. Ad esempio, la slot machine Book of Ra si ispira proprio alla ricerca del prezioso libro con poteri magici.

Non è difficile identificarlo proprio con il libro dei morti. Lo scopo del gioco è infatti quello di trovare il Book of Ra per ottenere vantaggi e premi. Non equiparabili alla vita eterna, ma comunque soddisfacenti per chi si diverte a giocare.

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