Roma, 5 feb – Il virus cinese non fa dormire sonno tranquilli neppure ai Giudici di Pace, che adesso alzano la voce e chiedono “al governo e alle autorità competenti” di adottare misure idonee per la loro tutela. “La pericolosità di un contagio” da Coronavirus – scrivono i magistrati – è “tangibile durante le udienze celebrate dai Giudici di Pace” per la “convalida delle espulsioni di migranti clandestini, che si tengono nei Centri di permanenza e rimpatrio” ovvero di chi ha “violato l’ordine di allontanamento dal territorio dello Stato od anche per i reati di clandestinità”.
Non solo coronavirus
Insomma i giudici che si occupano dell’espulsione degli immigrati irregolari, temono che l’epidemia possa diffondersi durante le udienze. Il problema da loro ravvisato non riguarda soltanto il coronavirus, ma più in generale l’emergenza sanitaria relativa pure ad altre malattie come la tubercolosi, il colera, il vaiolo, l’epatite e l’ebola: “Sebbene residuali – si legge nella nota – mettono a serio rischio o addirittura minano la salute di coloro che prestano servizio pubblico”. Nessun allarmismo sconsiderato, semmai la consapevolezza che l’attuale situazione possa prendere una piega assolutamente da scongiurare. Dunque l’Unione nazionale dei giudici di pace chiede pure “che siano fornite maschere idonee a schermarsi da eventuali contagi, previa autorizzazione all’uso durante l’udienza”, in relazione al virus cinese.
Maggiori controlli
I magistrati hanno inviato un’apposita lettera ai ministri della Giustizia e della Salute, Alfonso Bonafede e Roberto Speranza, in cui chiedono anche “che sia emanata urgentemente una circolare volta a chiarire il protocollo da attuare per la protezione della salute dei giudici che prestano servizio, soprattutto nella materia delle convalide di espulsione e di trattenimento nei centri di permanenza degli immigrati clandestini, sia per l’attuale emergenza sanitaria, ma anche per altre patologie di facile diffusione come la tubercolosi e le altre elencate”. Secondo l’Unione nazionale dei giudici di pace è necessario apprestare urgentemente “tutele relative alle indennità di malattia e di rischio e per i giudici di pace e i magistrati onorari che si trovano in medesime situazioni”.
Alessandro Della Guglia
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