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Coronavirus, la Lombardia allo stremo: “Blocco totale o soccomberemo”

by Cristina Gauri
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Milano, 10 mar – La Lombardia è allo stremo. “E’ arrivato il momento di inasprire, di fermare anche il trasporto, i negozi e le attività produttive”. E’ necessario “chiudere per 15 giorni almeno tutta la Lombardia”. E’ di questo avviso l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, intervenuto stamattina durante un collegamento con la trasmissione Rai, Agiorà.

Coprifuoco totale

La Lombardia, per Gallera, ha bisogno di una misura estrema, o l’emergenza coronavirus non verrà arginata e gli ospedali andranno verso il collasso. Un blocco totale, un coprifuoco a tutti gli effetti, “per ridurre o bloccare la diffusione perché altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata dei ricoveri non li reggiamo”. Dopo due settimane che hanno fatto contare – solo in regione – oltre 5mila contagi e più di 300 morti, dopo gli inviti – spesso inascoltati – a rimanere a casa, a decretare zone rosse e arancioni, il pirellone ora pensa alle maniere extra strong. 

In sostanza resterebbero aperti soltanto gli esercizi commerciali che offrono servizi di prima necessità – farmacie e supermercati su tutto -, mentre il resto verrebbe bloccato, compreso evidentemente buona parte dei mezzi pubblici.

Rimanete a casa

Nodo della questione è il numero dei posti nelle terapie intensive: “Finora il sistema sanitario ha fatto uno sforzo incredibile, se i numeri continuano con questa velocità – il 28 avevamo 57 persone in terapia intensiva, il 9 di marzo ne avevamo 399, con una crescita del 700% – è chiaro che stiamo già pensando a soluzioni molto più strutturate che necessitano però di un intervento straordinario della protezione civile“, spiega Gallera. “Solo lunedì abbiamo avuto 1280 positivi in più e 588 nuovi ricoverati, siamo a 2802. Corre così veloce che siccome non c’è un farmaco né un vaccino che consente di curare il Coronavirus, l’unico modo è interrompere la diffusione del contagio – ha rimarcato per l’ennesima volta – Le persone devono rimanere a casa, se le indicazioni e le esortazioni del decreto non bastano, bisogna inasprire”.

Fontana: “Fare più sacrifici”

Gli fa eco il governatore Attilio Fontana, che ieri ha spiegato come il decreto del governo che ha esteso la zona arancione a tutta Italia non sia sufficiente per la Lombardia.”Non possiamo resistere ancora per molto tempo. Ci vuole una vera inversione di tendenza, abbiamo bisogno di una maggiore coscienza da parte di tutti. Con la collaborazione dei cittadini, sono certo che nel giro di qualche settimane la situazione tornerà alla normalità”. Anche Fontana invoca il pugno di ferro. “Dall’inizio dell’emergenza sono convinto che solo con sacrifici, anche più importanti, di ciascuno di noi e con la volontà di osservare regole anche più stringenti, si possa superare questa situazione. Fermiamolo insieme”.

La situazione sanitaria

Ieri Gallera aveva definito la situazione degli ospedali. Gli sforzi prodotti sono comunque notevoli: “Il nostro obiettivo era di riuscire ad aumentare di 100/150 i posti in terapia intensiva così da gestire pazienti affetti da Coronavirus. Non solo ne abbiamo aperti 150, ma siamo arrivati a 223 e contiamo di aprirne altri 150 nel giro di 7 giorni”, ha annunciato. “Abbiamo fermato le attività delle sale operatorie, perché ognuna di esse può contenere 3 posti letto di terapia intensiva. Stiamo anche trasformando le medicine in pneumologia e stiamo aumentando posti di subintensiva”,

Il 19 febbraio la Lombardia aveva 200 apparecchi di ventilazione meccanica a pressione positiva continua; oggi sono 1600, e martedì ne arriveranno altri 500. “Riusciamo ancora a dare risposte di qualità  ringraziando non formalmente tutti coloro che quotidianamente con turni interminabili sono impegnati a fronteggiare questa emergenza”, ha concluso l’assessore al Welfare.

Cristina Gauri

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3 comments

Jos 10 Marzo 2020 - 1:21

…..il suicidio, no?? Si evita una lenta agonia..mancanza di coraggio per farlo??? Diceva bene….

“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti…”
SIR WINSTON CHURCHILL

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dxu 10 Marzo 2020 - 1:55

@jos citare chirchill in questo giornale significa proprio non aver capito niente di storia ed essere antieuropeo e antitaliano

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Giorgio 10 Marzo 2020 - 1:56

Farlo e subito! E non solo in Lombardia, ha perfettamente ragione Salvini.
Anche un deficiente capisce che questa non è un influenza e non si possono confrontare i morti con gli incidenti stradali … quando non ci saranno più respiratori disponibili tutti quelli che ne avrebbero bisogno non potranno farcela.

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