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Coronavirus, nuovi focolai in Cina: Pechino chiude 11 quartieri

by Nicola Mattei
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coronavirus pechino

Roma, 13 giu – Dopo quasi due mesi senza alcun caso, torna a fare paura il coronavirus nella capitale cinese. Due giorni fa – a distanza di 56 giorni dall’ultimo positivo – sono stati infatti riscontrati a Pechino due nuovi episodi, legati ancora una volta ad un mercato alimentare, quello di Xinfadi, il più grande della metropoli. Tanto è bastato a spingere le autorità a varare nuove misure di contenimento, pur senza – al momento – innalzare il livello di allerta sanitaria.

Pechino chiude 11 quartieri

Oltre al mercato in sé – chiuso e sorvegliato a vista dalle forze dell’ordine – sono stati infatti isolati ben 11 quartieri adiacenti alla struttura, così come tutti gli asili e le scuole dell’area. I primi tamponi effettuati sui cittadini – sono in corso analisi su oltre 10mila persone – hanno riscontrato circa 50 casi di positività, ma i pazienti risultano tutti asintomatici. Positivo anche un residente del distretto di Haidian (a nord di Pechino, mentre il mercato di Xinfadi – attualmente sottoposto ad approfondita sanificazione – si trova nella zona sud della capitale, nel distretto di Fengtau) venuto a contatto per motivi di lavoro con alcuni dipendenti della struttura. Da quel che è dato sapere, l’origine del nuovo contagio sarebbe da ascriversi ad un tagliere sul quale veniva affettato del pesce (forse salmone) d’importazione.

Al fine di evitare il rischio di diffusione a macchia d’olio di questo nuovo focolaio, tanto più che stiamo parlando di una delle zone più densamente popolate al mondo, l’amministrazione di Pechino è entrata in “modalità bellica”, sospendendo numerose attività tra cui tutte le manifestazioni sportive previste nei prossimi giorni: “A causa dei cambiamenti nella situazione della prevenzione e del controllo delle epidemie a Pechino, d’ora in poi tutti i tipi di eventi sportivi saranno sospesi in città per ridurre i rischi legati alla mobilità e ai raduni delle persone e garantire la salute e la sicurezza”, hanno spiegato le autorità.

Nicola Mattei

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Cesare 13 Giugno 2020 - 2:31

I focolai sono sempre esistiti, come i virus.Ma ora verranno nuovamente utilizzati per incarcerarci di nuovo per continuare a distanziarci “socialmente” e cioè isolarci l’uno dall’ altro e controllarci con app private e vaccini con microchip in mano ai poteri occulti.Vediamo tanti zombie impauriti in giro con il volto coperto, oramai alla mercè dei poteri oligarchici occulti felicissimi di avergli schiacciati con la scusa di un qualsiasi virus.Le elites globaliste adorano il sistema comunista cinese, dove manca ogni libertà e dove comanda una oligarchia inamovibile con un Presidente a vita.Vorrebero che fosse cosi’ in tutto il modo e ci stanno riuscendo

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