Roma, 11 giu – Continuiamo ad assistere a scene di ordinario degrado a Roma, negli ultimi giorni protagonista di alcuni scandali legati al decoro urbano oltre che per le ben noti e grave vicende di Mafia Capitale.
Questa volta a saltare agli onori delle cronache è la zona della stazione Tiburtina vicino alla quale è da anni insediato il centro d’accoglienza “Baobab”, totalmente autogestito da immigrati, circa duecento. Tuttavia la mattina del 19 maggio verso le ore 4:00 dei pullmann hanno portato in loco ulteriori profughi, arrivando a raddoppiare la cifra delle persone già stanziate -cifra non sostenibile dalle strutture predisposte. La conseguenza del fatto è abbastanza prevedibile: profughi che bivaccano nelle vicinanze creando disagi a commercianti e residenti di zona.
Bisogni espletati in strada, posti letto rimediati tra i cartoni e cittadini esasperati che nel frattempo hanno fatto partire una raccolta firme promossa dal Comitato spontaneo degli esercenti del Centro Commerciale di Piazza delle Crociate.
“L’obiettivo del comitato è quello di risolvere la situazione di estremo degrado che si è creata nel Centro Commerciale dal 19 maggio 2015”- afferma Fabrizio Montanini, Portavoce del Comitato – “abbiamo iniziato con una raccolta firme, e per come sta procedendo è più che percepibile il senso di insoddisfazione dei commercianti della zona, costretti a subire sia l’indecenza che ovviamente delle perdite a livello commerciale” conclude.
Le segnalazioni alle forze dell’ordine sono continue ed il clima che si respira è quello di una problematica sempre più comune o che, quantomeno, comincia a risaltare agli occhi della cronaca locale e nazionale. D’altronde chiunque vive a Roma conosce bene il degrado che ruota attorno alle stazioni metro e dei treni, dove migliaia di turisti vengono da tutto il mondo per ritrovarsi davanti a un’immagine della città totalmente diversa da quella che viene descritta dall’attuale sindaco Marino, che vorrebbe far sembrare la capitale un oasi felice dove è possibile girare tranquillamente in bicicletta in tutte le ore del giorno e della notte.
Chiunque abbia mai fatto un giro per la stazione Anagnina o anche nel quartiere dell’Esquilino, centralissimo e a due passi dalla stazione Termini, sa benissimo di cosa stiamo parlando: a questo punto sembra che nemmeno la più recente stazione Tiburtina sia esente ad una questione alla quale va assolutamente posto un freno il prima possibile, per tornare a dare il giusto decoro che spetterebbe ad una capitale europea invidiata da tutto il mondo.
Alessandro Bizzarri