Roma, 19 giu – Ecco l’ennesima follia degli eco-attivisti, questa volta in Inghilterra dove in mattinata alcuni esponenti di Just Stop Oil hanno pensato bene di imbrattare con della vernice arancione le pietre dell’antico sito archeologico di Stonehenge. I due militanti ambientalisti del movimento britannico per il clima, non nuovo ad azioni simili, hanno così deciso di “attaccare” simbolicamente il famoso bene patrimonio dell’Unesco risalente al periodo neolitico per protestare contro le politiche del governo di Londra in merito alla cosiddetta crisi climatica.
Le pietre di Stonehenge imbrattate degli attivisti per il clima
L’azione da parte del gruppo Just Stop Oil, proprio il giorno prima dell’inizio delle celebrazioni per il Solstizio d’estate presso il sito di Stonehenge, è stata decisa per chiedere al governo britannico di siglare impegni vincolanti per eliminare i carburanti fossili entro il 2030, interrompendo così l’estrazione di petrolio, gas e carbone. “Continuare a bruciare carbone, petrolio e gas provocherà la morte di milioni di persone. Dobbiamo unirci per difendere l’umanità o rischieremo tutto” ha dichiarato un rappresentante di Just Stop Oil alla stampa. Immediata è arrivata la presa di posizione da parte delle istituzioni britanniche, con il primo ministro Rishi Sunak che ha condannato il gesto come un atto vergognoso di vandalismo.
Il pessimismo mentale dei deliri climatici
La prassi politica delle eclatanti azioni degli attivisti per l’ambiente, membri di tutti quei movimenti che dicono di battersi contro una fantomatica crisi climatica, è condita dalla solita retorica apocalittica che, oltre a colpevolizzare l’individuo nella sua stessa natura, predica una fine del mondo imminente dalla quale redimersi. Questo atteggiamento psicologico, molto simile ad alcuni aspetti religiosi, porta ad una negazione di tutto ciò che è sviluppo, ricerca e futuro in nome di un fatalismo pessimista al quale saremmo tutti condannati. Da qui deriva il forte impegno attivo dei militanti di queste sigle, i quali intraprendono azioni via via sempre più al limite, attraverso le quali (pur essendo loro in un esiguo numero effettivo) il loro messaggio veicola a livello globale. Per questo motivo il mondo del fanatismo green sarà difficilmente soppiantato dall’esterno.
Andrea Grieco