Home » Far West al Niguarda, rissa e sparatoria tra nomadi sinti per un regolamento di conti

Far West al Niguarda, rissa e sparatoria tra nomadi sinti per un regolamento di conti

by Cristina Gauri
2 comments
sinti niguarda

Milano, 10 mag — Scene da Far West con tanto di rissa, assedio e minacce di morte all’ospedale Niguarda di Milano dove è andato in scena un tentativo di «regolamento di conti» tra membri di un clan di nomadi sinti. Il peggio è stato evitato solo grazie all’intervento dei carabinieri.

Far West al Niguarda, rissa e sparatoria tra sinti per “regolare i conti”

Sono da poco passate le 20 di sabato 6 maggio quando un uomo che accusa forti dolori al petto entra in pronto soccorso, specificando di essere cardiopatico. Il paziente viene preso in carico dal personale. Alcuni attimi dopo, sempre allo stesso reparto di emergenza, arriverà a bordo di un’ambulanza una donna in codice giallo, colpita da un proiettile che le ha trapassato il bacino ed è uscito senza ledere organi vitali. Nessuno è al corrente del fatto che i due pazienti, entrambi sinti, si conoscono: è stata la moglie del cardiopatico a esplodere il colpo di pistola che ha ferito la signora. La sparatoria si era verificata un’ora prima in via Cefalù, a Milano, nelle vicinanze del Cimitero Maggiore, e aveva visto il coinvolgimento di una sedicenne, rimasta ferita e trasportata al San Carlo, non in gravi condizioni. 

Pareggiare i conti

Senza saperlo, il personale del pronto soccorso aveva dunque preso in carico due persone appartenenti a opposte fazioni e coinvolte in un regolamento di conti di una famiglia allargata. La verità è emersa successivamente, quando i figli dell’uno e dell’altra sono arrivati al Niguarda, fronteggiandosi in un pestaggio avvenuto nel cortile e un tentativo di parte della famiglia sinti di entrare nel pronto soccorso per «fare un bel lavoro» e pareggiare il conto. 

Inferno in sala d’attesa

Si scatena un autentico parapiglia, con medici e infermieri a formare un cordone per tenere fuori i parenti, mentre altri sanitari, all’interno del pronto soccorso, si prodigano per trasferire i due pazienti coinvolti in aree più protette della struttura. La guardia giurata indossa il giubbotto anti-proiettile e si pone davanti all’ingresso per bloccare il passaggio. Trascorrono venti minuti di panico, mentre in sala d’attesa e negli ambulatori, dove gli oltre 85 pazienti e molti parenti sopraffatti dall’angoscia scappano o cercano rifugio. I militari dell’arma sono intervenuti nell’arco di mezz’ora, ristabilendo infine l’ordine. La 65enne sinti che ha esploso i colpi di pistola è stata denunciata.

Cristina Gauri

You may also like

2 comments

fabio crociato 11 Maggio 2023 - 5:56

Il cinema è intorno a noi, basta non star seduti. Tutto gratuito e sei pure sulla scena.

Reply
jenablindata 11 Maggio 2023 - 11:25

FECCIA indegna di respirare.

quando ci decideremo a trattarli come si fa in iran o a taiwan,dove se non righi dritto ti fanno pentire di esser nato?
QUANDO?

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati