Genova, 19 apr — Un inqualificabile episodio di indifferenza e mancanza di senso civico quello accaduto sabato pomeriggio alla stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe: una comitiva formata da 27 disabili è stata costretta a scendere dal treno nonostante i posti a sedere prenotati perché questi ultimi erano stati occupati da un altro gruppo di passeggeri, che si rifiutavano di cederli ai legittimi assegnatari. Per fare rientrare la comitiva, che si trovava in Liguria per una gita con partenza da Milano, è stato dunque necessario predisporre un autobus in direzione Milano.
La vergognosa avventura di una comitiva di disabili
I 27 disabili e i 3 accompagnatori al seguito avevano prenotato i posti a sedere sul treno Regionale 3075 Albenga-Milano da Genova verso il capoluogo lombardo, così come avvenuto per l’andata. Il convoglio, arrivato in stazione alle 15.47, era stato subito preso d’assalto dai passeggeri in attesa sulla banchina, incuranti delle etichette affisse sui vetri del vagone che indicavano chiaramente come quei 30 posti fossero riservati. Con incredibile menefreghismo e maleducazione, in sostanza, la folla di viaggiatori si era precipitata ad occupare i posti prenotati dai disabili, lasciando questi ultimi sul binario.
Nemmeno la Polfer riesce a farli scendere
Secondo quanto riportato dal Corriere, su segnalazione degli accompagnatori Trenitalia avrebbe inviato a bordo del convoglio quattro addetti del servizio scortati da tre agenti della Polizia ferroviaria «per far liberare i posti da chi li aveva occupati impropriamente». Ma, sempre secondo la versione ufficiale dell’azienda, i passeggeri si sarebbero rifiutati di cedere i posti. Nemmeno dopo aver saputo che ad averli prenotati era stata una comitiva di persone disabili. Vergogna nella vergogna.
Il ritorno in autobus
Vista la mala parata e onde evitare ulteriori perdite di tempo e disagi al gruppo di viaggiatori, Trenitalia ha disposto rapidamente che il viaggio della comitiva proseguisse a bordo di un pullman. Nel giro di mezz’ora il mezzo di trasporto di ripiego ha lasciato il parcheggio della Stazione di Piazza Principe alla volta di Milano. «Quello che è accaduto è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili — stigmatizza il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti insieme all’assessore ai Trasporti Gianni Berrino —. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c’è stato niente da fare. Un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza».
Leggi anche: Disabile dimentica il green pass, l’agente non sente ragioni: “Scendi dal bus”
4 comments
Come pretendono i sinistri di proteggere una categoria se poi chi è tenuto a farlo viene esautorato?
Quale putiferio ci sarebbe stato se un agente della Polfer avesse non dico manganellato, ma preso per il bavero e tirato fuori con la forza uno dei bulli?
Mi par di vedere in grande una famiglia in cui i genitori non osano più neanche sgridare i figli che fanno quello che gli pare e piace, ma poi si lamentano della loro maleducazione
c.v.d.
Gli sbirri sono parassiti, a parte pupparsi lo stipendio e fare gli sbruffoni non servono a un caxxo. Forever ACAB.
«Quello che è accaduto è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili — stigmatizza il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti insieme all’assessore ai Trasporti Gianni Berrino —. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c’è stato niente da fare. Un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza».
BLAH,
BLAH,
BLAH.
questo paese è gravemente ammalato di anarchia…
che NON è libertà:
è la legge del più forte,o del più bastardo.
sapete come si fa?
si fanno salire due reparti della celere con manganelli a mitraglia,
E LI SI RIEMPIE DI LEGNATE come piovesse,buttandoli fuori dal treno.
questo è quello che dovrebbe fare,uno stato degno di questo nome…
e che dovrebbe fare SEMPRE,quando ci sono dei bastardi che si allargano
fidando nella totale impunità:
per esempio,nell’occupazione abusiva di case di proprietà.
Esistono disabili ben più seri di quelli evidenti e valli ad educare, “curandoli” anzitempo nella pianificatrice società per la quale uno vale uno, tutti sono utilitaristicamente buoni e la legge funziona prettamente per proteggere gli amici ed, in subordine, su invito, gli amici degli amici.