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Hostess nude per protesta contro il dramma Alitalia

by Stelio Fergola
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Hostess Alitalia nude

Roma, 20 ott – Le hostess Alitalia rimaste senza lavoro dopo la nascita della compagnia Ita, protestano, ma lo fanno spogliandosi. È accaduto stamattina al Campidoglio, sotto un solo grido: “Nude, senza dignità né lavoro”.

Hostess Alitalia, nude per la dignità

“Il 15 ottobre, insieme alla divisa, ci hanno tolto la vita”. Così Cristina Poggesi, assistente di volo Alitalia più di vent’anni. La donna ha spiegato il significato, come riportato da Fanpage: “Oggi rappresentiamo al mondo il dolore e la violenza psicologica che stiamo subendo. È un anno che noi mamme Alitalia non dormiamo. Il 15 ottobre ci hanno tolto la vita, ci hanno tolto la pelle. E, oggi, toglierci la divisa significa proprio questo. Ci hanno tolto tutto. Per noi la divisa è qualcosa che ci rappresenta nel mondo e che abbiamo sempre indossato la divisa con grande orgoglio. Ce l’hanno tolta, ci hanno tolto la vita”.

Il flash mob ha coinvolto una trentina di – ormai ex – hostess Alitalia. Posizionatesi geometricamente, si sono tolte la divisa. Con la nascita di Ita, non hanno più niente. E non si intravedono prospettive.

Alitalia, da gigante a piccola compagnia di bandiera

Alitalia ha chiuso i battenti pochi giorni fa. Una storia che, come abbiamo già avuto modo di ricordare in precedenti articoli, dopo aver visto una fase di affermazione assoluta, ha testimoniato decenni molto difficili.

Ciò che fa più male non è tanto il naufragio di una compagnia essenziale per i destini economici e industriali della Nazione, ma il modo in cui questa tragedia si sia verificata. Come scrive Filippo Burla sulle nostre pagine:

“Un vero e proprio salasso a carico delle pubbliche amministrazioni che sovente controllano gli scali locali. Ecco il paradosso: una valanga di soldi pubblici che contribuiva ad erodere le quote di mercato di Alitalia. Da qui – e solo da qui – sorge lo squilibrio che porta alla voragine nei conti della società. Lo chiamano libero mercato. Peccato avvenga a spese nostre. E che ci tocchi pure pagare due volte: la prima per dar da mangiare alle locuste, la seconda per risolvere i danni arrecati. Mandando nel frattempo migliaia di lavoratori nel limbo della Cig, anticamera della disoccupazione”.

Stelio Fergola

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