Roma, 19 feb – In seguito alle ultime vicissitudini la posizione dell’Italia all’interno dell’Unione europea sembrerebbe guadagnare sempre più peso e importanza, soprattutto per quanto riguarda le iniziative europee in quegli scenari che si affacciano nella zona del Mediterraneo. Da Bruxelles è arrivato il via libera, da parte dei ministri degli esteri degli Stati membri, per l’inizio della missione navale Aspides nel Mar Rosso. Nello specifico l’operazione, che vedrà il nostro Paese al comando delle forze militari, avrà lo scopo di respingere gli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi mercantili delle Nazioni europee. “Italia in prima linea per proteggere interessi mercantili e libera navigazione nel Mar Rosso. È un importante passo verso difesa comune europea“, queste le parole del ministro Tajani.
La mobilitazione europea nel Mar Rosso
“Abbiamo visto che l’intera economia globale è stata colpita dagli attacchi degli Houthi alle navi civili. Non sono solo le navi europee ad essere ripetutamente messe in pericolo dai missili Houthi nel Mar Rosso, ma ciò colpisce tutte le spedizioni internazionali. Navi dall’Asia, navi dall’Africa. E colpisce soprattutto gli Stati del Golfo perché i loro porti non sono più accessibili. Ecco perché è importante per noi, come Unione europea, dare un contributo alla protezione della navigazione civile nel Mar Rosso con la missione Aspides, che oggi qui concludiamo”. Così ha dichiarato Annalena Baerbock, ministro degli esteri tedesco, sulla volontà dell’Ue di intervenire attivamente in uno degli scenari della crisi mediorientale.
Ancora cautela sull’effettiva autonomia dell’operazione
Già la scorsa settimana era stato ufficializzato il comando italiano per quanto riguarda l’Operazione Atlanta, la missione antipirateria nel Corno d’Africa. L’ulteriore peso dato all’Italia per le operazioni Ue nel territorio mostra l’importanza di Roma per il controllo di tutta la zona mediterranea e del Medio Oriente. La cautela è comunque d’obbligo per non cadere in considerazioni affrettate. Ancora è difficile conoscere l’effettiva forza decisionale italiana in questa mobilitazione (oltre che l’effettiva autonomia da Nato e Usa), sicuramente un intervento militare europeo comune è necessario per la salvaguardia dei nostri interessi nell’area.
Andrea Grieco