Home » Inseguì e filmò un runner durante il lockdown: chiesti 50mila euro al vicesindaco sceriffo

Inseguì e filmò un runner durante il lockdown: chiesti 50mila euro al vicesindaco sceriffo

by Cristina Gauri
2 comments
runner vicesindaco ferrara

Ferrara, 13 feb — Il protagonismo da politico-sceriffo pandemico e una certa incontinenza espressiva sui social rischiano di presentare un conto assai salato al vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi: l’avvocato Pamela Palazzi ha infatti chiesto 50mila euro di risarcimento per un runner che tre anni fa, in pieno lockdown, venne inseguito per strada e filmato da Lodi. Lo riporta il Corriere.

Inseguì e filmò un runner, vicesindaco nei guai 

I fatti sono ancora vivi nella memoria collettiva degli abitanti di Ferrara. Era l’aprile 2020 e il runner stava percorrendo il centro storico della città emiliana, quando il vicesindaco gli si mise in scia e con l’ausilio di un megafono gli intimò di fermarsi in quanto, a suo dire, l’uomo era in violazione dei decreti ministeriali che avevano chiuso l’Italia dentro casa. Non pago della surreale scena da film, Lodi postò il video sulla sua pagina Facebook, immortalando la sua reprimenda all’uomo che però — si sarebbe scoperto subito dopo — era autorizzato a stare in strada e a correre visto che, con tanto di certificato medico, il runner non doveva per forza di cose stare a casa.

Bufera social

Il post del vicesindaco sul noto social aveva nel mentre attirato impietosi commenti da parte di utenti, tutti scopertisi sceriffi e intransigenti tutori dell’ordine, naturalmente senza avere alcuna cognizione di come stessero realmente i fatti. Circa duecento i commenti, alcuni dei quali pesantemente ingiuriosi contro il runner, ragion per la quale l’uomo ha deciso di rivolgersi a un legale per tutelare la propria immagine e chiedere un cospicuo risarcimento.

La data dell’apertura del procedimento civile, è fissata per il 15 marzo, con Lodi convenuto in aula per rispondere del proprio comportamento. Il vicesindaco aveva provato a scusarsi ricorrendo a un articolo di giornale, ma secondo il runner la faccenda non può considerarsi assolutamente conclusa visti i danni di immagine e di reputazione riportati. Commenta l’avvocato Palazzi, «quello nei confronti del mio assistito è stato un danno importante, non stava bene all’epoca dei fatti. Purtroppo però tutto ciò è già accaduto. Oggi posso solo dire che da parte nostra non c’è volontà di accanimento verso chi ha sbagliato. Vedremo se si assumerà le sue responsabilità con un’eventuale lettera di scuse e alcune proposte per chiudere la vicenda».

Cristina Gauri

You may also like

2 comments

Nudless 14 Febbraio 2023 - 8:53

Spero paghino anche tutti i suoi sostenitori “social”, quei campioni che postavano video in dialetto vari, ed invitavano graziosamente a stare a casa, con epiteti vari. Quando la coglionaggine diventa sistema, il coglione si erge a tutelare l’ordine.

Reply
ovx 14 Febbraio 2023 - 2:27

Avrebbe fatto bene anche al sindaco in pò di corsa dato che come aspetto sembra dieci anni più vecchio dell’età che ha.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati