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Uccise un 19enne e massacrò a coltellate la madre: ergastolo per il pachistano Masih Shahid

by Cristina Gauri
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Roma, 16 feb — Ergastolo per Masih Shahid: il 31enne pachistano è stato infatti giudicato colpevole dalla Corte d’assise di Cagliari del tentato omicidio della sua ex compagna, Paola Piras, e dell’omicidio del figlio di lei, Mirko Farci (19 anni), che era intervenuto per difenderla dalla furia omicida dell’immigrato. Il sanguinoso crimine, avuto luogo a Cagliari, risale al 21 maggio del 2021.

La sentenza

Presenti in aula alla lettura della sentenza, emessa dopo due ore di camera di consiglio, l’imputato, reo confesso, e la donna, per la quale la Corte stabilisce una provvisionale di 150mila euro. A ciascuno dei due fratelli di Mirko vengono riconosciuti 80mila euro, 50mila per la nonna paterna del ragazzo e 30mila euro ciascuno per la zia materna, Stefania Piras, e per lo zio paterno Roberto Farci. Alla lettura della sentenza Piras, 52anni, è scoppiata in un pianto dirotto al quale si sono uniti gli altri famigliari presenti. «Giustizia è stata fatta ma non c’è niente da gioire: Mirko non c’è più, Paola si è salvata per miracolo ma è stata condannata alla sofferenza», questo il commento dell’avvocato Paolo Pilia, che assiste Paola Piras insieme ai colleghi Marcello Caddori, Maurizio Carta e Maurizio Mereu.

Il pachistano Shahid agì con premeditazione

Nell’apprendere della sentenza a vita (più quattro mesi di isolamento) il 31enne pachistano è rimasto impassibile. L’assassino è stato poi trasferito nel carcere di Uta. Il difensore Federico Delitala annuncia il ricorso: «Aspetterò di leggere le motivazioni della sentenza ma certamente farò ricorso in appello. Per i giudici della Corte d’assise è venuta a cadere l’aggravante dei maltrattamenti ma è rimasta la premiditazione contro cui mi batterò anche nel secondo grado di giudizio». La pm Giovanna Morra non non vi è dubbio alcuno sulla volontà di Shahid di colpire per uccidere. «C’è stata premeditazione: c’era una forte e malsana gelosia nei confronti della sua ex e l’imputato non voleva uccidere solo Paola, ma aveva programmato di uccidere anche Mirko», si leggeva nella sua requisitoria in cui venivano chiesti l’ergastolo e otto mesi di isolamento diurno.

I fatti

La tragica, sanguinosa vicenda ha scosso il piccolo comune di Tortolì, centro turistico sardo di 11mila abitanti situato nel cuore dell’Ogliastra. Paola Piras aveva terminato la relazione con Shahid, denunciando in seguito per stalking il pachistano che non accettava la fine della storia. Lo straniero colpì la donna 18 volte, ai reni, al volto, alla trachea, all’addome. Svegliato dal trambusto, il giovanissimo Mirko si alzò dal letto precipitandosi verso i due e frapponendosi eroicamente tra l’assassino e la madre. Shahid lo massacrò a coltellate: sette, di cui una letale. Una parente della donna riuscì a chiamare i carabinieri insospettendosi nel non ricevere risposte al telefono e al campanello di casa.

I militari dell’Arma lo bloccarono a pochi km dalla scena del delitto, davanti a un supermercato, i jeans ancora macchiati di sangue. All’uscita dalla caserma lo attendeva una folla inferocita: si rischiò il linciaggio. Paola Piras, nel frattempo, restò in coma per due mesi, lottando fra la vita e la morte dopo un’operazione di quattro ore. Al suo risveglio le venne raccontata ogni cosa.

Leggi anche: Modena, tre donne sequestrate e stuprate per tutta la notte: 8 pachistani in manette

Cristina Gauri

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